
6.0
- Band: 16
- Durata: 00:46:34
- Disponibile dal: 26/01/2009
- Etichetta:
- Relapse Records
- Distributore: Masterpiece
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Davvero non ci aspettavamo un ritorno degli sludge rockers 16 a ben sei anni di distanza dall’ultimo “Zoloft Smile”. La band di Chris Jerue torna a farsi viva, stavolta patrocinata dalla sempre attenta Relapse. Per coloro che non conoscessero il combo losangelino, diciamo che i nostri sono attivi dai primissimi anni novanta e la loro proposta musicale miscela lo stoner rock con lo sludge, per un risultato finale abbastanza originale anche se non sempre di buona fattura. I 16 non sono cambiati più di tanto nel corso degli anni ed infatti anche questo nuovo “Bridges To Burn” può essere sostanzialmente e schematicamente descritto come uan sorta di “Kyuss meets Soilent Green”, pur con tutti i distinguo del caso. La tracklist, pur seguendo una sorta di fil rouge disegnato dalla chitarra grassa di Bobby Ferry, è abbastanza omogenea e passa da episodi piuttosto veloci e violenti ad altri più cupi ed affini al doom (declinato nella maniera degli EyeHateGod). Se tutto è formalmente inattaccabile dal punto di vista prettamente tecnico/esecutivo, è però evidente una certa carenza che investe il versante emozionale della musica della band: in soldoni è come se i nostri suonassero stoner senza l’arsura della Death Valley e sludge senza le paludi di Barataria. Da salvare ci sono la pesantezza delle chitarre, che spesso indugiano su un riffing settantiano pesantissimo e un certo impatto frontale degno di una hardcore band. Anche i brani più lenti e possenti non sono da buttare, a cominciare da “Flake” e “Monday, Bloody Monday”, entrambe con un buon lavoro di basso ad opera di Tony Baumeister, ma tutto ciò non cambia il fatto che i 16 siano il più classico esempio di gruppo bello senz’anima. Il che, dato il genere proposto, non è una cosa di poco conto.