4.5
- Band: 21 GRAMS
- Durata: 00:27:14
- Disponibile dal: 12/06/2013
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Nel maggio del 2011 i 21 Grams prendono vita dall’idea del bassista e cantante Andrea Mina, il quale si pone l’obiettivo di comporre brani improntati su una matrice di rock progressivo. Il team viene completato dal batterista Simone Fellini e dal chitarrista Claudio Meynet e, dopo un breve periodo di assestamento, giungono all’esordio assoluto con questo EP composto da cinque episodi (intro compresa) molto interessanti e curati dal punto di vista lirico, purtroppo al contempo incapaci di lasciare il segno dopo ripetuti ed attenti ascolti. Di primo acchito ci imbattiamo in una produzione che lascia molto a desiderare, penalizzando il risultato finale di un songwriting francamente macchinoso e stantio. L’atipica timbrica vocale di Mina risulta altamente inespressiva, imbrigliata tra lo spigoloso tessuto sonoro delle composizioni, avare del necessario pathos che richiede il genere, risultando così nel complesso poco espressiva e funzionale alle pur lodevoli intenzioni. Precisiamo di non aver a che fare con gli ennesimi musicisti desiderosi di mostrare al mondo intero il proprio ego, grazie ai progressi acquisiti dopo anni di studi, ma di tre ragazzi volenterosi di lasciare una propria impronta miscelando (malamente, per ora) intuizioni che spaziano dai Genesis più teatrali ai Marillion più introspettivi. Ai 21 Grams manca una personalità ben definita, dispersa tra le progressioni scolastiche che rendono l’ascolto di “Drifting” faticoso come una scalata. I toni lisergici che pervadono la stagnante “Ruins” sono incapaci di inebriare la nostra mente, mentre l’oscuro paesaggio fotografato da “L(I)fe” si fa osservare con una certa apatia. Una tenue speranza viene illuminata dalla conclusiva “Blue Soul Of The Sea”, pervasa da un’emozionale atmosfera tessuta dalle chitarre finalmente espressive che collassano in un finale cesellato da un ricamo algido e pomposo di synth. Questi ragazzi devono rimboccarsi le maniche se nel prossimo futuro vorranno distinguersi dalla massa di gruppi che ‘vorrebbero ma non possono’.