7.5
- Band: 3 DREAMS NEVER DREAMT
- Durata: 00:59:08
- Disponibile dal: 05/02/2021
- Etichetta:
- My Kingdom Music
- Distributore: Audioglobe
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I 3 dreAms neVer Dreamt nascono nel 2007 nell’hinterland di Milano e debuttano nel 2012 con “A Vanishing Day”, lavoro per il quale si avvalgono della collaborazione di personaggi del calibro di Dan Swanö e Mattia Stancioiu. Con il secondo album, “Another Vivid Detail”, la band lombarda decide di mantenere una sorta di continuità con il disco precedente: le tre lettere delle iniziali del titolo, AVD, sono le stesse per una scelta non casuale; i personaggi presenti nelle vicende narrate nei vari brani sono in parte gli stessi dell’album d’esordio; prosegue inoltre il connubio con Stancioiu, che si occupa di registrazione, produzione, missaggio e masterizzazione, nonché della realizzazione dello splendido artwork, oltre a partecipare come voce recitata in alcuni pezzi.
Il quintetto lombardo questa volta fa le cose in grande e, attraverso un concept ben strutturato e studiato nei minimi dettagli (il titolo dell’opera ancora una volta non sembra scelto a caso), foto e video promozionali inclusi, ci porta nel mondo del circo: qui, infatti, sono ambientate le storie raccontate negli undici brani; un circo che però non sempre è allegro, anzi talvolta è malinconico, o addirittura grottesco come quello dei film di Fellini, con clown, come quello raffigurato in copertina, che sono spesso drammatiche parodie dell’umanità. Tutto ciò è messo in musica attraverso un prog metal sfaccettato e ricco di ispirazione: se, infatti, il nume tutelare della band sembrano essere i Dream Theater, dopo ripetuti ascolti si possono sentire molte derive differenti. I riff rocciosi, le strutture complesse e l’epica vocalità rimandano certamente al gruppo di James La Brie, ma c’è molto altro in questi brani; innanzitutto è impossibile non notare un’anima gothic metal che viene a galla in diversi modi: “The Dance”, complice l’ospitata alla voce della cantante Ilaria Esposito, sembra avere come riferimento le atmosfere eleganti dei The Gathering, mentre “Save Me From Myself” è vicina ai Katatonia più recenti. Ma la varietà, sempre rimanendo in qualche modo in ambito prog, è la prerogativa principale dei 3 dreAms neVer Dreamt: così “The Poet” e la titletrack ci mostrano il lato più ‘moderno’ della band, con la prima che ricorda le melodie ipnotiche dei Soen e la seconda che, con i suoi inserti di delicata elettronica, riporta ai Lunatic Soul. I suoni cristallini e gli arrangiamenti sempre curati ma mai troppo ingombranti sono un valore aggiunto ad una narrazione che scorre fluida e senza mai stancare, trovando il giusto punto d’equilibrio tra energia, tecnica ed emozionalità. Il circo è arrivato in città, un po’ maestoso e un po’ macabro, e sicuramente ne vedremo delle belle…