6.5
- Band: 36 CRAZYFISTS
- Durata: 00:45:06
- Disponibile dal: 26/07/2010
- Etichetta:
- Ferret Music
- Distributore: Andromeda
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Direttamente dai ghiacci dell’Alaska – ok, ormai da tempo risiedono nel ben più borghese Oregon, ma a noi piace ancora ricordarli per le loro origini – tornano a farsi sentire i 36 Crazyfists, band da annoverare tra le veterane della scena metalcore in virtù di una discografia ormai giunta al sesto tassello. Incassata senza contraccolpi la prematura dipartita del bassista Mick Whitney – rimpiazzato dal mastermind Steve Holt, inmpegnato, oltre che in veste di chitarrista, anche dietro il mixer con il fido Andy Sneap – il terzetto si presenta compatto ai nastri di partenza con un lavoro che, pur nella sua immediata riconoscibilità e capacità di fruizione, nulla aggiunge a quanto già detto in occasione dei precedenti "The Tide and Its Takers" e "Rest Inside The Flames". Brock Lindow continua, almeno su disco, a stupire per la sua cromaticità vocale, il drumming di Thomas Noonan si è fatto più fantasioso ed anche il lavoro svolto alle dieci corde (sei più quattro) dal già citato Steve Holt è encomiabile, ma canzoni pur valide come "In The Midnights", "Whitewater", "Trenches" e "Reviver" risentono un po’ troppo dell’effetto già sentito per poter davvero impressionare. Detto che il meglio della tracklist è concentrato nel finale – dove trovano posto la struggente "Caving In Spirals", la tellurica "The Deserter" e l’atmosferica "Waterhaul II" – possiamo liquidare questo "Collision And Castaways" come un album di transizione: probabilmente gradito ai fan più affezionati, ma sintomatico del declino di una scena la cui età dell’oro, come confermato dai mezzi passi falsi dei vari Killswitch Engage, Shadows Fall e As I Lay Dying, sembra essere ormai definitivamente tramontata.