6.5
- Band: 40 WATT SUN
- Durata: 01:02:04
- Disponibile dal: 14/10/2016
- Etichetta:
- Radiance Records
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Abbandonate le pesanti atmosfere doom di “The Inside Room”, tornano sul mercato i londinesi 40 Watt Sun che, con “Wider Than The Sun”, ci presentano un netto cambio stilistico. Il trio, guidato dal chitarrista e cantante Patrick Walker, si allontana nettamente dal metal e si dedica invece ad un lento e malinconico alternative rock. Nonostante il sound decisamente più etereo e rarefatto, anche in questo nuovo album i 40 Watt Sun non vogliono rendere troppo semplice l’ascolto della loro opera e optano per composizioni lunghissime e dilatate all’inverosimile. Non immaginate costrutti astrusi e bizzarri, al contrario, la formazione opta per soluzioni melodiche minimali, ripetute ossessivamente con piccole variazioni di intensità sul tema. Le sei tracce sono molto omogenee per stile e approccio, riuscendo facilmente a portare l’ascoltatore in uno stato di sospensione dalla realtà, uno straniamento ipnotico che indubbiamente affascina. Sfortunatamente, a nostro parere, i 40 Watt Sun fanno l’errore di esagerare troppo, sia nel minutaggio, sia nell’eccessiva uniformità della proposta musicale. Se, infatti, il brano di apertura, “Stages”, riesce a catturare l’ascoltatore in questo lento ed introspettivo sprofondare, con il trascorrere dei minuti, l’ascolto diventa sempre più impegnativo e la forza comunicativa del gruppo finisce per perdere di efficacia, lasciando spazio alla stanchezza. Il che è un vero peccato, perché le atmosfere di pezzi come la già citata “Stages” oppure “Pictures” sono di assoluto valore e meriterebbero certamente la massima attenzione dell’ascoltatore. Una nota di merito finale va tributata anche alla prova vocale di Patrick Walker, dotato di un bellissimo timbro che ricorda quello di Michael Stipe dei R.E.M. La sensazione, quindi, è di avere a che fare con un’occasione sprecata, dove le potenzialità di questa band non si riescono ad esprimere al meglio. Speriamo che il fatidico terzo album possa essere il momento giusto per raggiungere il giusto equilibrio. Per il momento, purtroppo, ci rimane il dispiacere di non poter dare un volto più alto a questi artisti inglesi.