6.5
- Band: '77
- Durata: 00:42:27
- Disponibile dal: 27/04/2018
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Sony
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Si chiamano ’77, vengono dalla Spagna e il loro nome è una vera e propria dichiarazione programmatica. Lo loro musica, infatti, ha i piedi ben piantati negli anni Settanta, portando avanti quello spirito retrò così accattivante per chi rimpiange i cari vecchi capelloni con baffi improbabili e pantaloni a zampa di elefante. I ’77 non sono una band di primo pelo: il nuovo “Bright Gloom”, che li vede nuovamente alla corte della Century Media, è il quinto disco per la formazione catalana e porta avanti fieramente il percorso musicale figlio delle grandi leggende del rock del passato. L’influenza principale, appare abbastanza evidente, è quella dei Black Sabbath, in primo luogo per la voce del cantante (e chitarrista), Armand Valeta, che si pone come emulo di Ozzy Osbourne sia nella timbrica che nello stile; ma anche per l’impianto chitarristico, che deve molto al tocco di Tony Iommi. Dei Sabbath, però, i ’77 prendono il lato più selvatico e rock ‘n’ roll, quello che ha reso loro possibile conquistare legioni di giovani ribelli stanchi delle divagazioni psichedeliche e sognanti degli anni Sessanta. Energia a profusione, dunque, ma non il lato oscuro e plumbeo della loro musica: ciò che, negli anni, andrà ad ispessirsi, confluendo progressivamente nel doom, nella musica degli spagnoli non c’è. Per contro troviamo invece il calore del blues, la vitalità degli AC/DC (le chitarre dei fratelli Young sono decisamente un’altra fonte di ispirazione), e perfino un tocco di David Bowie nella sinuosa “Where Have They Gone”. Certo, in questi casi il rischio è sempre il medesimo: “Bright Gloom” vive della luce riflessa del passato, ma saprebbe porsi sullo stesso livello di giganti come Black Sabbath, AC/DC, Led Zeppelin e via dicendo? No, certamente no. Ciononostante “Bright Gloom” rimane un buon disco, da ascoltare ad alto volume in macchina, staccando il cervello dai problemi quotidiani e lasciandoci trasportare dalla musica per quaranta minuti di libertà.