A BURIED EXISTENCE – The Dying Breed

Pubblicato il 22/07/2011 da
voto
7.0

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Dopo il promettente EP del 2008 intitolato “Ferocity”, arriva il primo full length album della band degli A Buried Existence, con le canzoni dello stesso EP presenti anche su questo debutto intitolato “The Dying Breed”. La band nostrana dimostra di aver continuato sulla stessa strada tracciata agli esordi, ma dimostra soprattutto di essere maturata a dismisura. Gli A Buried Existence  sono più che pronti per porsi all’attenzione della scena extreme metal nazionale. “The Dying Breed” è un lavoro presentato ed eseguito alla perfezione che contiene una scarica d’adrenalina davvero prorompente. Il gruppo, guidato da Gianluca Molè, è diventato una macchina bellica che non perde un colpo con la sua grande intensità, i brani incendiari ed un riffing perfettamente incastrato con la ritmica martellante che sono le qualità principali di questa band ormai capace di raggiungere in breve tempo uno stadio evolutivo/compositivo di un certo spessore. Pesanti ed ossessivi quanto serve, veloci e devastanti senza essere mai caotici, gli A Buried Existence in capitoli come “Family Ties” o la titletrack riescono ad esprimersi al meglio. Ci sono delle vaghe influenze dei Death della loro seconda parte di carriera, del resto ogni band extreme metal dovrebbe avere nel proprio DNA qualcosa dei grani gruppi che hanno fatto la storia. I suoni di “The Dying Breed” sono assolutamente azzeccati e rendono i brani dei monoliti che vi lasceranno il segno già al primo ascolto. Un plauso va fatto a questi ragazzi capaci in pochi anni di esordire alla grande con un album consigliato a tutti gli amanti del death metal tecnico (ma senza esasperazioni) ed intelligente. Un’etichetta lungimirante dovrebbe mettere subito sotto contratto un gruppo già maturo come gli A Buried Existence.

 

TRACKLIST

  1. Family Ties
  2. Revenge
  3. Perverted Church
  4. The Dying Breed
  5. Reborn In The Sick
  6. Public Enemies
  7. Unite (Throdown)
  8. New World Desaster
  9. Combat Shock
  10. 28 Weeks Later
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