7.0
- Band: A LIFE DIVIDED
- Durata: 52:30
- Disponibile dal: 10/04/2015
- Etichetta:
- AFM Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
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Molto conosciuti nel panorama radiofonico più alternativo della Germania del Sud, gli A Life Divided tornano sulle scene con il loro quinto album, “Human”, aggiungendo ben poco a quanto già offerto in questi dodici anni di anthem catchy e easy listening nella loro mistura di metal gothicheggiante e synth-pop, che aveva raggiunto pregevoli risultati soprattutto con “Passenger”. Anche con “Human” si può affermare che le coordinate sono infatti le medesime: “Burst” funziona subito come singolone introduttivo e colpisce ancora per la sua immediata presa diretta dell’ascoltatore, offrendogli senza fronzoli il brano che gli A Life Divided sanno comunque scrivere bene. Ancora più radiofonica e immediata appare “The Most Beautiful Black”, must assoluto da bar metallaro di Monaco nel corso di questo 2015 di fronte a una pinta di Lowenbrau. Segue “Inside Me”, scelta come singolo del disco e accompagnata dal video in rotazione sui canali rock’n’roll tedeschi, diretta ed efficace sia di struttura che di impatto. Significativamente riuscite sono anche “Own Mistake”, “Live Forever” e “Right Where I Belong”, a metà tra Him, Linkin Park e Depeche Mode più sempliciotti, fino ad arrivare a soluzioni simili al Reznor di “The Hand That Feeds” (come in “Just Nothing”) e quasi vicini all’attitudine più pop à la The Rasmus, ma sempre rimanendo funzionali ai fini proposti. Il resto dell’album offre un contenuto piuttosto basso e le soluzioni sono sempre quelle più semplicistiche ed immediate, anche se tutto sommato funzionano quasi tutte, facendo risultare “Human” un disco da ascolto piacevole e spensierato, condito di molte tracce da sentire serenamente in macchina per le strade della Bassa Germania, ricordandosi di frodo gli anni ’80 e sentendosi ancora giovani. Per coloro che sono in cerca di questo tipo di sonorità un po’ goth radiofonica e facilotta questo quinto tassello targato A Life Divided non deluderà di certo, consolidando il nome che la formazione di Monaco ha creato sopra di sè. Certamente il piglio generale di “Human” è un po’ più leggero rispetto ai precedenti lavori, ma si assesta comunque sui livelli di qualità di una proposta che gli A Life Divided hanno portato avanti nel corso di questi dodici anni di attività.