A SWARM OF THE SUN – The Rifts

Pubblicato il 28/02/2015 da
voto
7.5
  • Band: A SWARM OF THE SUN
  • Durata: 00:52:00
  • Disponibile dal: 30/01/2015
  • Etichetta:
  • Version Studio Records

Spotify:

Apple Music:

Viene dalla Svezia questo duo che torna ad affacciarsi sul mercato dopo un primo album uscito in sordina nel 2010. “The Rifts” è un disco eccentrico, cinematografico, non facile, dai suoni freddi e insoliti, in cui una forte tensione sperimentale viene mescolata con soluzioni molto atmosferiche e/o più immediate. Lo sperimentalismo è assorbito dentro l’orbita di un suono che, nonostante tutto, cerca sempre la melodia ed il risultato è decisamente gradevole, anche se a tratti spiazzante e reso articolato dall’uso di molteplici sampler, sovraincisioni, riverberi e quant’altro tecnologia e virtuosismo possano offrire. I rimandi più prossimi potrebbero essere gli ultimi Katatonia – meglio ancora quelli dell’esperimento “Dethroned & Uncrowned” – ma anche le trovate più soft dei Nine Inch Nails si sentono in alcuni passaggi. Tuttavia, i padri putativi dei Nostri vanno forse cercati in altri loro connazionali, ovvero nei Cult Of Luna, a cui sembrano ispirarsi per la ricerca di sonorità insolite, la deriva verso mondi eterei, il gusto per la ricerca. E non c’è dubbio che gli A Swarm Of The Sun sappiano giostrarsi abilmente su questi stili, percorrendo linee tanto oblique quanto melliflue. Perennemente in bilico fra raffinatezza sperimentale e orecchiabilità, fra cultura alta e immediatezza, “The Rifts”, alla fine dei conti, colpisce soprattutto per il suo carattere incredibilmente freddo e malinconico, vero ed unico collante tra tutti questi pattern che si alternano in dissolvenza e in progressione, tra droning e minimalismo. La tensione emotiva, queste arie sempre così meste, scaturiscono tanto dalla flebile voce di Jakob Berglund quanto dalle pennellate di synth, dalle propagazioni di eco metalliche, da riverberi che risalgono gli abissi rendendo solenne anche il passaggio all’apparenza più ansiogeno. Notevole insomma l’operato di questo duo, abile nel rileggere il cosiddetto post rock/metal in una chiave personale ed adulta, lontana sia da eccessi che da facilonerie. Un suono che potrebbe incuriosire ed appagare una fascia di pubblico davvero ampia.

TRACKLIST

  1. There's Blood on Your Hands
  2. Infants
  3. The Nurse
  4. Incarceration
  5. The Warden
  6. Years
  7. The Rifts
  8. These Depths Were Always Meant for Both of Us
  9. All the Love and Glory
1 commento
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.