5.5
- Band: A TRAITOR LIKE JUDAS
- Durata: 00:42:09
- Disponibile dal: 23/08/2013
- Etichetta:
- Redfield Records
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Questi ragazzi tedeschi, attivi dall’ormai lontano 2000, propongono un hardcore metallizzato con tinte metalcore che possiede tutti gli stilemi diluiti, a più riprese, della band capostipite del genere. Questa derivatività risulta essere un cruccio che ha afflitto la band nel recente periodo e questo “Guerilla Heart”, loro quarta fatica in studio, purtroppo non cambia il corso degli eventi. Il lavoro dei teutonici risulta essere infatti molto dipendente da lavori pubblicati nel passato da band quali Unearth e Darkest Hour, su tutti i livelli. Dall’opener “What Counts” fino a “Make It Happen”, pezzo ora rimasterizzato risalente ad uno split album della band con i connazionali Mantain del 2011, troviamo tutte le soluzioni già abusate in precedenza dalla band di Braunschweig: breakdown, stop-and-go, chitarre zanzarose accordate basse che di più non si può, rallentamenti come se piovessero, gang vocals e growl (abbastanza sterili, ad essere sinceri). Per carità, non fraintendeteci, non parliamo di brutta musica. Le tracce scorrono in maniera abbastanza fluida, e a tratti riescono anche ad intrattenere l’ascoltatore, utilizzando sapientemente il mestiere imparato nel corso di questi ormai tredici anni di attività. Con ogni probabilità, il fatto che l’ultimo membro fondatore abbia abbandonato la barca nel 2010 ha avuto il suo peso nel produrre questa sorta di piccola crisi creativa in seno alla band, la quale fa davvero fatica a trovare una nuova dimensione e a brillare finalmente di luce propria. Ci troviamo davvero in difficoltà nel cercare un pezzo capace di sorprenderci e risvegliarci dal sentore costante di già sentito che proviamo nello scorrere di queste dodici tracce, e la situazione viene resa ancora più grave dal fatto che la band, come già detto, è alla soglia del quarto album. Se avessimo avuto a che fare con un gruppo di imberbi alle prime armi, questo lavoro sarebbe stato da sufficienza piena, ma da dei veterani della scena ci aspettiamo qualcosa di ben più consistente. A meno che non siate dipendenti a livello patologico da questo tipo di sonorità, vi consigliamo tranquillamente di non fiondarvi nell’acquisto di questo prodotto, dato che in giro c’è solo l’imbarazzo della scelta.