8.0
- Band: A-Z
- Durata: 00:50:37
- Disponibile dal: 06/06/2025
- Etichetta:
- Metal Blade Records
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Dopo il successo dell’omonimo debutto del 2022, gli A-Z si ripresentano con la stessa formula, o quasi: la magica voce di Ray Alder (Fates Warning, Redemption) e Mark Zonder (Fates Warning, Warlord), artista della batteria, uniscono ancora le forze facendosi aiutare da musicisti di estremo valore, come il bassista Philip Bynoe (Steve Vai, Ring Of Fire, Warlord) ed i nuovi ingressi di Nick Van Dyk (Redemption) alla chitarra, di James Waldo (Alcatrazz, New England) alle tastiere e soprattutto di Simone Mularoni (DGM) a firmare alcuni grandiosi assoli alle sei corde che ben si amalgamano all’interno del sound della band.
Questo secondo capitolo conferma e addirittura evolve la grandezza del debutto con un sound più pesante, vario e profondo rispetto a ciò che il gruppo ha esplorato nel primo capitolo, con alcune evidenti influenze jazz e AOR, riuscendo a creare ancora una volta un mix di tecnica sopraffina non fine a se stessa ma messa al servizio dei brani, i quali risultano al contempo articolati ma altamente melodici, con una punta quasi commerciale.
Dieci canzoni ricche di pathos, con un pizzico di modernità nel donare freschezza e trasudare eleganza, come l’opener “Fire Away”, capace subito di mettere in mostra un approccio più ruvido nel cantato di Alder. Il brano, dalle radici groove, incontra il prog metal più elegante, e incanta sull’assolo di chitarra suonato da Simone Mularoni prima di ritornare sul favoloso refrain.
Ma, in realtà, sono tutti i dieci brani ad ammaliare, ascolto dopo ascolto: un pezzo come “Nothing Is Over” mostra certe connessioni – inevitabili vista la presenza di Ray al microfono – con i Fates Warning, mostrando però riff più pesanti e l’estro impagabile di Zonder, che dietro le pelli regala una prova tecnica di livello elevatissimo.
Le note intense che aprono “A Wordless Prison” illuminano la voce altamente espressiva del cantante americano e proseguono su incalzanti ritmi progressivi, “Learning To Fly” possiede un impatto melodico irresistibile, figlio di chitarre capaci di muoversi tra riff decisi e raffinate armonie e di un ritornello superlativo, mentre la più compatta e moderna “I Am Numb” colpisce con riff ruvidi ed un cantato graffiante.
Ci sono supergruppi che vengono creati per un semplice interesse commerciale, altri che riescono a trovare un’intesa magica. Ci sono dischi che aldilà di tutto, riescono a raggiungere un livello di tecnica, gusto ed eleganza in grado quasi di commuovere: gli A-Z sono tra questi.