7.5
- Band: AASAR
- Durata: 00:25:13
- Disponibile dal: 30/06/2023
- Etichetta:
- Seek And Strike
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Gli Aasar sono qui per sparigliare le carte nel territorio del death-core, ci sembra evidente. Le forze messe in campo dai quattro giovani trentini sono notevolissime e non ci vuole davvero poi molto per capirlo.
Allo stesso tempo però, non ci pare che gli strumenti più evidenti a disposizione – i videoclip molto professionali e narrativi – lascino spazio, dopo il primo roboante impatto, ad un gruppo con poco valore intrinseco: negli Aasar la musica c’è, insomma, nella forma di tecnica esecutiva e di capacità di scrittura, quindi il fatto che la sappiano proporre in una forma così fulgida e professionale è un’arma in più che non possiamo trascurare.
“From Nothing To Nowhere” è il primo EP della band formatasi nel 2019 ed esce sotto l’egida dell’americana Seek And Strike, già con nomi interessanti come Upon Burning Body e Orbit Culture. Il genere suonato è un death-core di formula moderna che si muove tra Meshuggah (voce e passaggi più cadenzati, la title-track ne è l’esempio più evidente), Fleshgod Apocalypse (un certo amore per l’incrocio fra metal estremo, tastiere e sinfonismi che escono qua e là), vecchi Fallujah e i più recenti Hideous Divinity. La miscela non fa gridare al miracolo, ma è allo stesso tempo personale e riuscita in bilico tra tecnica, impatto, velocità e melodia.
Nonostante non siano né lineari né melodici, è proprio facile lasciarsi coinvolgere da brani come “From Nothing To Nowhere”, “Wasteland” o “Fall Into Oblivion”, grazie ad una produzione sì roboante e al passo coi tempi, ma mai eccessiva: negli Aasar non troviamo infatti una volontà sonora diremmo quasi cinematografica, come ci stiamo abituando nelle ultime produzioni influenzate dal successo dei Lorna Shore. I nostri restano violenti e metallici, ma gestiscono la loro musica in maniera più discreta, solenne e oscura. Non stiamo comunque usando il termine cinematografico a caso, visto che poi l’elemento rientra nelle composizioni dell’EP ma è legato piuttosto al concept sci-fi/fantastico che si dipana a partire dall’intro “Rise Of The Dark Ether” (a là Hans Zimmer, tanto per rimarcare le suggestioni) attraverso i bellissimi tre video che vanno assolutamente visti per apprezzare gli sforzi dei musicisti trentini.
Stiamo ovviamente parlando solamente di un EP dove i singoli trainano tutto il prodotto e in cui forse, a ben pensarci, la finale “Defying Necrosis” non chiude allo stesso livello del resto, ma siamo quindi curiosi di vedere come gli Aasar saranno in grado di confezionare un prodotto che magari giunga a contenere una dozzina di pezzi e magari quarantacinque minuti di musica, un po’ quello che grandi band ‘concettuali’ come i Born Of Osiris sono riuscite a fare nel tempo. Per ora tutto quello che possiamo sentire è veramente di grande qualità e ci basta. Bravissimi in tutto, nella musica in quanto tale e nel proporsi in modo personale in un mercato ostico.