5.5
- Band: AAVV
- Durata:
- Disponibile dal: 20/01/2004
- Etichetta:
- Lion Music
- Distributore: Frontiers
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Se il precedente tributo della Lion Music teso ad omaggiare l’axeman Uli Jon Roth appariva nel complesso come un prodotto ben riuscito, altrettanto non può dirsi per la presente release, rivisitazione del repertorio Deep Purple e Rainbow della leggenda Ritchie Blackmore. I problemi sorgono innanzitutto a livello di scaletta, troppo orientata verso i Rainbow dell’epoca Ronnie James Dio, e che trascura colpevolmente il periodo con Ian Gillan e del duo Coverdale/Hughes. Sul piano esecutivo fanno capolino alcune scelte arbitrarie delle quali avremmo fatto volentieri a meno: vedi in tal senso il solo vagamente neoclassico che i Mister Kite introducono in “Bloodsucker”, il taglio industrial che Eric Zimmermann conferisce a “Man On The Silver Mountain” e la rivisitazione in chiave folk di “Black Night” ad opera dei sempre più mediocri Condition Red. Convince invece la fedele riproposizione di “Highway Star” ad opera dei Winterlong, e degno di nota il solo di chitarra che ripropone nota per nota la celebre fuga tastieristica originariamente composta da Jon Lord. Di pregevole fattura anche il siparietto solista di Joe Stump (qui impegnato come membro dei Reign Of Terror) in “Sixteenth Century Greensleeves”. Nel complesso “Blackmore’s Castle” risulta deficitario a livello di partecipazione emotiva degli artisti coinvolti, perché se è vero che alcune delle esecuzioni appaiono fedeli, sono le stesse dopo ripetuti ascolti a non reggere assolutamente il paragone con gli originali. Tributo superfluo.