7.5
- Band: AAVV
- Durata: 01:19:01
- Disponibile dal: /04/2010
- Etichetta:
- Code666
- Distributore: Audioglobe
Davvero una compilation coi fiocchi, questa seconda puntata di “Better Undead Than Alive”, messa a punto dalla nostrana Code666 Records per festeggiare i dieci anni di attenta ed apprezzata attività. Certamente trattasi di una delle etichette italiane che all’estero ci possono invidiare: mai banali le tante scoperte musicali effettuate in questo decennio e sempre curatissime le produzioni, anche grazie a confezioni e digipack eleganti e originali. E non poteva essere da meno, ovviamente, questa lunga raccolta di brani celebrativi e – udite, udite! – del tutto inediti e composti apposta per l’occasione: come potete leggere nella tracklist qui sopra, salta subito all’occhio l’importante partecipazione di Davide Tiso, mente e leader degli Ephel Duath, creatore di nove brevi tracce atte a fungere da link e passaggio tra una canzone e la successiva; schegge di ispirazione dalla cangiante atmosfera, ma tutte ben intarsiate nell’alveare di composizioni che questo platter presenta, a dire della Code666 addirittura accostabile ad un concept-album. Diciamo che il trait d’union dei brani, oltre all’oscurità di fondo, è il black metal, qui coinvolto un po’ in tutte le sue salse, dai ferali svedesi Diabolicum ai più grezzi The Axis Of Perdition, dalle steppe transilvane dei Negura Bunget agli Arcturus ungheresi, i Damned Spirits’ Dance. Si spazia nell’industrial con i disturbanti Minethorn, ci si tuffa in pieno electro-metal con i francesi Herrschaft, mentre The Oath e The Prophecy tengono alte le bandiere del black-death non convenzionale e del death-doom progressivo. Ma le frecce migliori all’arco di questa compilation veramente meritoria d’acquisto arrivano all’altezza dei Void Of Silence, formazione romana autrice di un brano strumentale emozionante, e soprattutto dei quindici minuti finali affidati ai britannici Fen ed al loro spettacolare post-metal intriso di black evocativo e poesia. Insomma, mai avremmo pensato di consigliarvi così caldamente un album posto sotto la categoria AAVV, ma stavolta ne vale proprio la pena! Piccola, grande gemma.