ABATON – Hecate

Pubblicato il 10/01/2012 da
voto
7.0
  • Band: ABATON
  • Durata: 00:30:32
  • Disponibile dal: 01/09/2011
  • Etichetta:
  • Lo-Fi Creatures

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Pensate di trovarvi davanti ad una musica che al proprio interno contiene richiami nemmeno troppo velati a Shining e Forgotten Tomb ed un’attitudine mutuata dagli Xasthur; pensate ad un incrocio pericoloso e dolorosissimo tra il black più cupo e depressivo ed lo sludge doom più mortifero; pensate a label quali Southern Lord o Aeternitas Tenebrarum; pensate a tutto questo ed avrete piuttosto chiaramente davanti agli occhi “Hecate”, lavoro d’esordio dei romagnoli Abaton, edito dalla Lo-Fi Creatures. Il quintetto, a nemmeno un anno dalla propria formazione, riesce già a pubblicare questo esordio più che convincente, sebbene non esente da imperfezioni. Abbiamo chiamato in causa gli Xasthur in quanto potrebbero in qualche modo essere la realtà che maggiormente si avvicina alla proposta dei forlivesi: la miscela di black e doom dei Nostri infatti si pone ugualmente distante sia dalle ruvidezze dei Coffinworm che dalle sinuosità degli Arcana Coelestia; il funeral doom è sostituito in toto da uno sludge piuttosto soffocante, mentre la componente black è di matrice scandinava ed è piuttosto efficace e fascinosa nella propria morbosità. Diciamo che i ragazzi non sono riusciti ancora a trovare un punto di equilibrio ottimale e che forse puntano troppo su un senso di oppressione a tratti realmente soffocante, sacrificando alcuni spunti melodici di matrice depressive che avrebbero potuto essere maggiormente ampliati. Contrariamente al trend attuale, gli Abaton possiedono però il dono della sintesi ed ognuno dei sei brani di “Hecate” non supera mai i sei minuti di durata. All’interno di questo spazio comunque limitato trovano sfogo blast beat prettamente black (“Nia”), passaggi in downtempo (“Exceeds”) e molto mid tempo; la pesantezza estrema che pervade l’ascolto dell’iniziale “My Helvete” viene subito spazzata via da una scarica old school black metal ben confezionata, così come accade nella conclusiva “Metamorphosis”, che peraltro vede la partecipazione in veste di guest di Dorian Bones, owner della Lo-Fi Creatures nonché singer di Whiskey Ritual e Caronte. Il mood del lavoro è oscuro, apocalittico e assolutamente privo di qualsivoglia appiglio positivista. L’artwork è veramente curatissimo, ma non altrettanto si può dire della produzione, che tende ad essere troppo leggerina e non riesce a mettere bene in evidenza le basse frequenze. Insomma, gli Abaton, pur con tutte le limitazioni del caso, hanno prodotto un lavoro piuttosto buono; non è certo un caso se, ad un anno esatto di vita, i ragazzi vantino già un full length, delle date di spalla ai The Secret ed un tour europeo in compagnia dei Forgotten Tomb! Segnatevi il loro nome in rosso, molto presto potrebbero davvero rivelarsi una piacevolissima sorpresa per molti.

TRACKLIST

  1. My Helvete
  2. Nia
  3. Exceeds
  4. Too Close, Fire Epilogue Of Beginning
  5. Trascending Of Perception
  6. Metamorphosis
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