7.5
- Band: ABHOR
- Durata: 00:40:00
- Disponibile dal: 15/11/2007
- Etichetta:
- Hearse Records
Spotify:
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I padovani Abhor puntano al sodo. Lo si capisce già dalla copertina, scontata ma che rende bene l’idea di quale sarà il contenuto del CD. “In Nostrum Maleficium” è l’album della vera svolta per il gruppo perché le grandi atmosfere occulte del passato hanno lasciato definitivamente il posto ad una bufera black metal in pieno stile Immortal all’epoca del capolavoro inarrivabile “Pure Holocaust”. Già con “Vehementia” la band nostrana aveva fatto un passo decisivo in avanti lasciando da parte le lugubri atmosfere create da tastiere imperanti, ora gli Abhor hanno una nuova veste nera, più crudele e spietata da un lato forse meno misterica e affascinante dall’altra. Ma “In Nostrum Maleficium” ha un punto determinante a proprio favore: contiene alcuni dei migliori brani mai scritti dagli Abhor. Il riffing è concreto e spesso eccelso. Non a caso la band sta preparando uno split assieme ai mitici norvegesi Isvind, stilisticamente le band si stanno avvicinando. Ciò che aveva caratterizzato gli Abhor in passato, ovvero quella mood horrorifico e occulto tipico della tradizione metal italiana vivido sin a partire dagli anni ’70, con il nuovo CD è stato tralasciato, ma non è andato perduto perché gli Abhor l’hanno prontamente reintegrato nel proprio sound traformandolo in furiosa energia negativa che ha dato alle tenebre gli inni funerei a devastanti di “In Nostrum Maleficium”. Ora la band ha definitivamente compiuto il grande passo, l’età adulta è stata raggiunta e gli Abhor devono venir giustamente considerati come una delle realtà più importanti del nostro rinnovato panorama underground nazionale.