7.0
- Band: ABNORMALITY
- Durata: 00:32:43
- Disponibile dal: 10/5/2019
- Etichetta:
- Metal Blade Records
- Distributore: Audioglobe
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Già come nel precedente “Mechanisms of Omniscience”, risalente a tre anni fa, gli Abnormality si rivelano una formazione competente, sempre pronta a rivisitare una tipologia di brutal death metal oggigiorno non esattamente sulla cresta dell’onda, almeno in termini di popolarità fra le masse. Pur concedendo ogni tanto qualcosa a un’impronta groovy che può talvolta ricordare certe soluzioni dei Decapitated, gli statunitensi non scendono a compromessi e continuano ad insistere su una violenta matrice old school tardo novantiana che sovente sembra porsi a metà strada fra Cryptopsy e Suffocation. Un mare impetuoso di riff convulsi e accelerazioni esasperate costituiscono il perno del disco, tuttavia, soprattutto nella seconda parte della tracklist, emerge anche una vena più giudiziosa che si traduce in alcuni episodi dall’andatura maggiormente pesante e controllata, con aperture in midtempo sorrette da doppia cassa a farsi largo fra le trame. Questi ultimi sono senza dubbio i brani più catchy e facilmente memorizzabili dell’opera, ma va comunque riconosciuto agli Abnormality di non scadere mai nel caos fine a se stesso, nemmeno quando le trame si fanno assai tecniche e tirate. L’incipit di “Sociopathic Constructs” è in vero particolarmente frastornante, ma, superata la tiepidezza dei primi due o tre ascolti, alla fine si riuscirà ad entrare in sintonia con l’attitudine del quintetto e con le sue dinamiche, sempre in bilico fra alta velocità e segmenti più robusti e dal mood quasi meccanico. Restano piccoli difetti come una prova vocale un filo troppo monotona e una resa sonora ovattata, ciononostante, a livello musicale, i ragazzi riescono ad esprimere compiutamente il proprio universo sonoro e non allungano inutilmente il brodo: nove tracce per poco più di mezzora; una durata appropriata per una proposta tanto intensa.