5.5
- Band: ABRAHAM
- Durata: 00:42:01
- Disponibile dal: 15/02/2011
- Etichetta:
- Pelagic Records
- Distributore: Audioglobe
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Se ci fosse il copyright sul sound questa band sarebbe sotto scacco in partenza e bollata come "furbetta". Sfortunatamente non c’è molto altro da aggiungere su questo "An Eye On The Universe" degli elvetici Abraham, se non che la band non fa un granché per liberare il proprio granitico e minaccioso post-hardcore dal pantano del già sentito, e i Nostri, per ora, si trovano quindi costretti (giustamente) a vivere all’ombra totale dei loro compatrioti Knut. Mentre i Knut quindi banchettano con i frutti sudati e meritati di oltre dieci anni di parsimoniosa e avvincente devastazione sonica, i loro fratellini Abraham si avvicinano alla tavolata per unirsi alla festa del migliore sludge-core europeo, ma sono solo gli ultimi arrivati che non hanno inventato nulla, e perciò riescono solo a raccogliere le briciole che cadono dal tavolo della poderosa band di Ginevra che, dal canto suo, invece si ingozza allegramente. Ancora una volta ci rincresce penalizzare con un voto da pecorelle chi, con grinta evidente (certi passaggi dell’album colpiscono niente male) ed ampie capacità tecnico-compositive (ben sviluppata la componente "math"), non riesce però veramente ad andare oltre la comodità di sfruttare la scia creata con molto più sudore e spirito di innovazione da altri, in anni di sofferta gavetta e ripetuti tentativi. Il riferimento ai Knut ovviamente non è solo geografico ma sopratutto sonico: i punti di contatto tra le due band sono quasi imbarazzanti, e la connazionalità è solo l’ennesimo elemento di somiglianza che fa sorgere ulteriori dubbi. Invero, oltre che dai Knut, anche dai Converge, dagli ISIS, dai Botch, dai Coalesce, dai Keelhaul, e da tutto il sound HydraHead, in un punto o un altro della sua storia, sembra siano stati prelevati qua e là elementi dalla band svizzera per crearne il derivativo sound. Eh no ragazzi, così non si fa. Bisogna osare di più.