ABSCENDENT – Decaying Human Condition

Pubblicato il 12/04/2016 da
voto
7.0
  • Band: ABSCENDENT
  • Durata: 00:35:42
  • Disponibile dal: 04/03/2016
  • Etichetta:
  • Revalve Records
  • Distributore: Masterpiece

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Inutile girarci intorno: quando un gruppo è valido e capace lo si capisce sin dal primo ascolto, ed è proprio questo il caso degli Abscendent. Il terzetto laziale sin dalle primissime note di “Penance”, torrenziale, avvincente e terribilmente riuscita opening track di questo debut album, mette sul piatto una serie di elementi che ci fanno sollevare il sopracciglio in segno di approvazione, nonché dondolare in su e in giù la testa. Il thrash-death che ci propongono i Nostri è martellante e ricchissimo di un bel groove avvolgente e adrenalinico, figlio con ogni probabilità di ascolti sia attuali che più “attempati”. E’ infatti decisamente interessante come riescano a coesistere in maniera coerente e credibile sia il groove proposto, ad esempio, dai primi Lamb Of God (quelli di “As The Palaces Burn” o ancor meglio di “New American Gospel”) che dei passaggi tipicamente thrash metal alla Testament, ma anche bordate di death metal ‘tout court’, alla Death (era “Human” e “Individual Thought Patterns”) o Morbid Angel (era “Domination”) con più di qualche virtuosismo chitarristico di pregevole fattura a condire il tutto. I cinque brani che vanno a dare vita a “Decaying Human Condition” sono tutti piuttosto lunghi e articolati, ricchi di sfumature e cambi di tempo, nonché da passaggi talvolta davvero ben congegnati. Spesso si resta per diversi minuti senza sentire le vocals – piuttosto Blytheiane per la verità – del cantante chitarrista Gabriele Vellucci, e dobbiamo dire, che le parti strumentali sono decisamente ben riuscite, avvincenti e furiose. Quando gli Abscendent decidono di pestare sull’acceleratore infatti, le cose girano per il meglio, è quando invece i ritmi sono più controllati che crediamo si possa pretendere qualcosa di meglio. Un esempio di questo assunto è “Compelled” che, per una buona metà del suo minutaggio, si trascina senza essere particolarmente coinvolgente, mentre le cose iniziano ad andare molto meglio nella parte finale (strumentale). Diciamo quindi che nel songwriting troviamo tanta, tantissima buona volontà, tanta ispirazione e anche parecchio talento, oltre ad una discreta maturità artistica: questi ragazzi non sono dei principianti e, in tutta sincerità, si sente. Alla luce di queste considerazioni crediamo che proprio nella composizione di brani più omogenei (dal punto di vista qualitativo) possano esserci ulteriori margini di miglioramento. Alle volte un briciolo di sintesi in più può essere proprio l’elemento in grado di far compiere il salto di qualità ad un gruppo, e forse potrebbe essere questo il caso degli Abscendent. In ogni caso, questa è una realtà su cui bisogna assolutamente tenere i fari puntati.

TRACKLIST

  1. Penance
  2. Solipsia
  3. Compelled
  4. Doppelgänger
  5. Nausea
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