7.5
- Band: ABSURD
- Durata: 00:39:31
- Disponibile dal: 31/01/2018
- Etichetta:
- Nebelfee Klangwerke
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Sebbene l’accostamento tra Nietzsche e l’ideologia di destra sia ormai riconosciuto come strumentale, siamo certi che non darebbe fastidio ai membri della band sentir parlare di un Eterno Ritorno, quale chiave di lettura di questo “nuovo” album degli Absurd, per citare il filosofo tedesco. “Das Neue Blutgericht”, registrazione ex novo del quasi omonimo album, segna infatti il rientro formale nella band del fondatore Hendrik Möbus/JFN, rimasto comunque come mastermind più o meno occulto dietro le quinte in tutti questi anni; il cambio della guardia avviene col fratello Ronald (alias Wolf), che aveva tenuto le redini della band negli ultimi tre lustri, e con l’arruolamento di una band completamente nuova, i cui componenti afferiscono al sottobosco black tedesco più oltranzista – sono infatti membri di Barad Dûr e Noxia. La Nuova Corte di Sangue, per citare il titolo del lavoro, cui si affida Möbus colpisce sicuramente nel segno, con un lavoro dotato di una sua grazia anche in fase di produzione: finalmente compiuta, potremmo dire, dopo diversi tentativi non proprio riusciti. E non torniamo nemmeno indietro nel tempo ai loro lavori più datati, che dal punto di vista della resa musicale erano quasi più orripilanti delle vicende criminose connesse alla band. Qui ci troviamo di fronte a un buon songwriting, che alterna riff furiosi a intermezzi acustici pregevoli e di grande atmosfera, mentre alla voce JFN opta per una linea declamatoria: prevalentemente epica, ma talvolta più violenta e sporca (come in “Sturm Bricht Los” o in “Größer Als Der Tod”). I brani sono generalmente brevi e marziali e il senso di chiamata alle armi è palpabile in episodi come “Heidenwut” o la cadenzata “Die Galgenbrüder”; tradotto, parliamo dei fratelli della forca, titolo che più esplicito non si può. Ma non mancano brani più elaborati, tra cui l’iniziale “Gottloses Mordgesindel” o le ipnotiche “Die Freiheitskämpfer” e “Kriegertod”, tra gli episodi più compiutamente black metal della loro carriera, nonostante il persistente ed efficace afflato folkish che permea questo lavoro. Un connubio che ha il suo apice su “Totentanzlied Aus Flandern”, un brano che dona brividi sia per le immagini di adunanze evocate, che per il raggelante gusto melodico. Nel bene e nel male, insomma, gli Absurd cercano di riprendere il loro posto sul trono di quel NSBM che pur non si dichiara apertamente tale, preferendo temi bellici, eroici e pagani alla propaganda tout court. Certo, la concorrenza è ormai agguerrita, soprattutto ad Est, e sicuramente “allievi” come i Nokturnal Mortum segnano un distacco notevole negli esiti; ma Möbus e compagni non mollano ancora la loro famigerata battaglia.