7.5
- Band: ACAUSAL INTRUSION
- Durata: 00:47:48
- Disponibile dal: 22/09/2023
- Etichetta:
- I Voidhanger Records
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Terzo album in tre anni per gli Acausal Intrusion, che chiudono così la prima trilogia della loro carriera con questo gran finale dal nome “Panpsychism”.
Un poco più corto rispetto ai due predecessori, questo gioiello di deviazione sonora concentra al suo interno gli ormai collaudati elementi del sound elaborato dal duo americano, fatto appunto di passaggi molto tecnici, derivazioni black e death metal sformate e re-impastate secondo uno spirito sperimentale ed avanguardistico al limite del provocativo.
Escluse le statuarie intro ed outro infatti, niente risulta semplice ed appetibile nella musica degli Acausal Intrusion, ma ecco che anche stavolta, sotto un’ermetica coltre di progressioni mostruose e melodie allucinanti, si rivela un gusto epico, ultracosmico, che rende questo terzo atto del progetto un’ascesi finale verso la trascendenza più alta ed eterea. Suddividere in tracce il percorso è un atto puramente formale, visto che l’impetuoso flusso di coscienza messo in musica da Nythroth e Cave Ritual procede potente e senza interruzioni, passando da una canzone all’altra con travolgente potere suggestivo.
Se volessimo provare, rischieremmo di rimanere irretiti dai poco rassicuranti arpeggi di “Encoded Hexagrams”, pronti ad esplodere nei riff a singhiozzo della seconda parte della canzone e della successiva “Statical Universe”, dove i sintomi della follia della coppia americana iniziano a farsi più evidenti, fino al totale sconfinamento nell’assurdo di “Pillar Of Rationality”, o nelle dissonanze balorde di cui si fregia “This Inward Separation”. Si tratta di un percorso sempre più intenso, quasi tangibile, che ritrova in “Continuum Magnitude” e poi “Molecular Entanglement” sprazzi di una concezione melodica pseudo-umana, ma ancora del tutto disturbata.
Se dovessimo dare una dimensione corporea a quanto sentito attraverso l’udito, saremmo costretti a rappresentare degli spazi ampissimi, perfino troppo per la mente umana, che collassano improvvisamente in angusti passaggi microscopici dal sentore claustrofobico, in cui la creatura amorfa riesce a comprimersi e poi espandersi a velocità variabili e non costanti.
Di secondo in secondo, ci si potrebbe aspettare di tutto dal contorto riffing di Nythroth e dall’estenuante drumming di Cave Ritual, che piegano le rispettive padronanze tecniche al servizio di un concetto visionario ed ultraterreno perfettamente orchestrato dai due in queste oscure canzoni piene di dettagli e piccoli tesori. La voce poi, cavernosa ed immonda in molte delle sue parti, si trascina avanti per mezzo di evocazioni irrazionali degne dei migliori passaggi di Lovecraft, atte a spalancare portali sconosciuti verso universi mostruosi in cui cadere e perdersi per sempre.
Per quanto impossibile non definire cervellotico e pesante un album di questa portata, “Panpsychism” detiene un alone quasi psichedelico che gli consente di scatenare dei procedimenti mentali potenti nella mente dell’ascoltatore, esigendo un grado di attenzione molto elevato e prolungato per poter essere assorbito al meglio. Se riuscirete a fidarvi di loro, gli Acausal Intrusion saranno in grado di catapultarvi verso nuove, vertiginose prospettive attraverso il loro caotico ed eccentrico metal estremo.