7.0
- Band: ACCUSER
- Durata: 01:01:43
- Disponibile dal: 12/04/2013
- Etichetta:
- Red Shift
Spotify:
Apple Music:
Gli Accuser (o Accu§er) non sono certo una band seminale. Una storia abbastanza travagliata, fatta di cambi di nome per poi tornare al monicker originale, alcuni buoni dischi e molti pessimi, una reunion dopo quindici anni e, quindi, due dischi di cui certo nessuno sentiva il bisogno, così come non molti sentivano la mancanza degli Accuser. E poi c’è questo “Diabolic”, fresco di stampa e forse il loro primo prodotto degno di nota. I quattro thrasher teutonici sono fautori un groove thrash abbastanza moderno, ma non tanto da far storcere il naso ai puristi del genere, con una personalità ben definita e lontana dalla sacra triade Kreator, Sodom, Destruction. I Nostri ci propongono un prodotto ben realizzato, aggressivo e distante dagli stereotipi del thrash tedesco, avvicinandosi più allo stile americano soprattutto in un pezzo come “Dethroned” o la title-track “Diabolic”, in cui l’eco di Slayer e Testament è profonda e radicata. La personalità della band, comunque, viene fuori, con riff che conquistano e si imprimono immediatamente (come la già citata “Dethroned”) ed una sana dose di brutale violenza con refrain azzeccatissimi, che chiamano quasi automaticamente un sing-along (“Beyond The Blackness” e l’opener “Apocalyptic Decay”); ma la vera nota positiva di questo “Diabolic” è il fatto di essere un disco di ottima caratura, il prodotto di una band da cui nessuno si sarebbe mai aspettato nulla di degno di nota. Intendiamoci: anche quest’ultima fatica degli Accuser non è e non diventerà una pietra miliare del genere, ciononostante è un gran bel disco thrash, con delle canzoni in ottimo equilibrio tra violenza sonora e melodia ed una notevole dose di ottime trovate, di quelle che fanno risaltare un pezzo e lo elevano sopra la media. Forse i quattro thrasher, a volte, indulgono un troppo verso la prolissità ed un po’ più di sintesi potrebbe giovare alla band, ma è un difetto che, comunque, non sminuisce la qualità generale del prodotto. Se questo “Diabolic” fosse un debut (e viene quasi da considerarlo tale, visto lo stacco qualitativo rispetto alla passata produzione della band), allora ci troveremmo davanti ad un’eccezionale promessa; invece gli Accuser sono sulla scena dal 1986 e, se da un lato va tributato loro il merito della perseveranza, dall’altro è inevitabile che arrivare dopo quasi trent’anni al primo disco degno di nota lasci qualche dubbio. “Diabolic” potrebbe essere l’inizio di una nuova era oppure un caso, solo il tempo ci dirà se la band avrà trovato finalmente la giusta dimensione.