6.5
- Band: ACE FREHLEY
- Durata: 00:54:44
- Disponibile dal: 15/09/2009
- Etichetta:
- Season Of Mist
- Distributore: Audioglobe
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Scherzo del destino o scelta voluta? Probabilmente non lo sapremo mai veramente, fatto sta che Ace Frehley ritorna dopo vent’anni di silenzio con un disco solista proprio nel momento in cui anche i Kiss sono alle prese con il loro come-back discografico. Per i pochissimi che ancora ignorano la storia del rock, Frehley è stato il chitarrista solista storico dei Kiss, allontanato dalla band a più riprese per motivi comportamentali, eppure capace di aver scritto autentici monumenti rock come “Cold Gin”. ”Anomaly” è un disco nostalgico in cui Ace cerca di tornare ai fasti del suo omonimo debutto solista incentrando i propri sforzi su un hard rock a metà strada tra ’70 ed ’80, raramente contaminato da qualche modernismo di produzione e tremendamente sincero nella sostanza. Il chitarrista nato nel Bronx ci regala una manciata di pregevoli assoli ed un riffing mediamente discreto, ma soprattutto una serie di canzoni che, se supportate da un’ugola meno improvvisata e grezza di quella di Frehley, avrebbero avuto con molta probabilità altro spessore. Ci dobbiamo dunque accontentare di una serie di buone composizioni che lasciano sempre un pizzico di amaro in bocca pur dimostrandosi godibili. Apprezziamo il mood ossessivo ed oscuro presente in “Outer Space”, il dinamismo di “Sister” (unico brano che risale agli anni ’90), la positiva rivisitazione del classico degli Sweet “Fox On The Run” ed ancor più il songwriting articolato in chiave acustica elaborato nell’ottima “Genghis Khan”, mentre in brani come “Pain In The Neck” la fluidità che abbiamo apprezzato altrove scompare miseramente consegnandoci una serie di arrangiamenti farraginosi. Vent’anni di astinenza compositiva non sono pochi e i seguaci “dell’uomo dello spazio” saluteranno “Anomaly” con il giusto entusiasmo, consapevoli che la storia del rock il chitarrista statunitense l’ha fatta molti anni fa ed oggi ci si può forse accontentare di un disco modesto ma quanto meno onesto.