6.5
- Band: ACEPHALIX
- Durata: 00:39:15
- Disponibile dal: 22/09/2017
- Etichetta:
- 20 Buck Spin
- Distributore: Audioglobe
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Non lasciatevi trarre in inganno dall’elegante dipinto di Adam Burke in copertina (Artificial Brain, Loss, Sólstafir): i cinque anni intercorsi tra questo “Decreation” e il precedente “Deathless Master” non hanno affatto reso gli Acephalix un gruppo sobrio e posato. Quattro neanderthaliani erano e quattro neanderthaliani sono ancora oggi, in barba a qualsivoglia pretesa artistica o spinta evolutiva, con punti di riferimento identici al passato e il solito, impressionante carico di ignoranza a tenere insieme il tutto. Da veri punkabbestia ceduti alle tentazioni del metal estremo – nella fattispecie un old school death metal posto al crocevia tra primi Grave, Master e Benediction (evviva la raffinatezza!) – i Nostri rifuggono da ogni tipo di orpello, puntano dritto all’essenzialità delle strutture e sfogano la loro barbarie in una manciata di composizioni che odorano a distanza di periferia malfamata, brandendo nell’aria gli strumenti a mo’ di clave e dando nuovo lustro al concetto di musica cavernicola. Un modus operandi in grado di riportare alla mente i maestri della putrefazione Undergang, anche se va detto che il gruppo di San Francisco, la cui line-up è ormai stabilmente imparentata con quelle di Necrot e Vastum, a tratti suona persino più basilare degli autori del recente “Misantropologi”, a discapito di elementi come longevità e dinamismo. Se presi singolarmente, i brani risultano efficaci nella loro concatenazione di riff e ritmiche ultra primitivi (basti sentire l’incipit di una “Excremental Offerings”), ma nell’insieme, complice un forte irrobustimento del minutaggio, il disco finisce per accartocciarsi in una ripetitività che ne smorza inevitabilmente l’energia, evocando a più riprese l’espressione ‘il gioco è bello quando dura poco’. A conti fatti, li preferivamo nella veste concisa del suddetto “Deathless Master” o della raccolta di demo “Interminable Night”.