
6.5
- Band: ACID MAMMOTH
- Durata: 00:40:16
- Disponibile dal: 05/03/2021
- Etichetta:
- Heavy Psych Sounds
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Torna in città il caravanserraglio degli Acid Mammoth, pronto a riversarvi nelle orecchie colate di riff grassi e ipnotici come da tradizione. Poche le novità presenti in questo loro disco, ma come si suol dire, squadra che vince non si cambia: e così via con cinque brani per quaranta minuti spaccati di musica fatta per scuotere la testa lentamente e godersi un piacevole trip da dopamina.
Le fonti di ispirazione, e al tempo stesso il limite apparentemente invalicabile per il quartetto greco, restano sempre i Black Sabbath e gli Electric Wizard, in una sintesi che certo, al traguardo del terzo full-length, mostra ormai un’evidente maturità e scioltezza compositiva, ma è dura non ricavarne la sensazione di già sentito, specie in un genere tra i più inflazionati del pianeta metal. Acclarati i limiti, è indubbio come l’ascolto resti piacevole, grazie a una sorta di riuscito compendio dello stoner-doom più fumoso. Si parte con le cadenze alienate – fin dalla risatina horror in apertura – di “Berserker”, per offrire subito il miglior brano del lotto: parliamo delle dilatazioni opprimenti e insieme spaziali dell’ottima “Psychedelic Wasteland”, una vera e propria escursione in pantaloni a zampa che parte dai club sotterranei della Londra psichedelica (ottime le lente e avvolgenti parti soliste di chitarra) al deserto del Mojave. “Ivory Towers” si muove su coordinate analoghe, con l’elemento distintivo di una linea vocale più spettrale, che ritroveremo anche nella conclusiva e acidissima “Black Dust”. Ma prima è tempo del mastodonte rappresentato dalla titletrack: un pezzo dominato per diversi minuti dal basso e dal fuzz, dove però, quando i feedback si riducono per fare spazio alla melodia, poco di nuovo accade per arrivare a incensare gli oltre undici minuti di durata.
Tutto piacevole, tutto allineato con sonorità che hanno nella ripetitività ossessiva un punto di forza, ma quando le doti ci sono, un po’ di varietà in più non guasterebbe.