AD NAUSEAM – Imperative Imperceptible Impulse

Pubblicato il 08/02/2021 da
voto
7.5
  • Band: AD NAUSEAM
  • Durata: 00:57:08
  • Disponibile dal: 12/02/2021
  • Etichetta:
  • Avantgarde Music
  • Distributore: Audioglobe

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Avevamo lasciato gli Ad Nauseam oltre cinque anni fa in quel vortice chiamato “Nihil Quam Vacuitas Ordinatum Est”, disco con il quale il gruppo esordiva ufficialmente con una proposta che univa istanze death metal e complesse spirali avant-progressive. Il lustro trascorso dalla pubblicazione del suddetto debut album ha evidentemente visto i ragazzi veneti insistere sulle stesse coordinate per approfondire ulteriormente il proprio impianto stilistico a base di dissonanze, climi destrutturati e tessiture polifoniche. “Imperative Imperceptible Impulse”, di conseguenza, appare come un’opera ancora più densa e complessa del suo predecessore, nella quale il death metal assume spesso un ruolo di contorno per lasciare al centro una musicalità eruttiva, distorta e tesa, con funzionali momenti di stasi interlocutoria chiamati a trasportare l’ascoltatore in mondi torbidi e inquieti. In sede di presentazione, vengono citati come influenze compositori classici del calibro di Stravinsky, Šostakóvič e Xenakis, tuttavia, volendo restare in ambienti più familiari al nostro target, l’incontro/scontro di disarmonie, lamine metalliche e battiti sincopati genera quell’impatto e quelle atmosfere che i fan dei Gorguts post-“Obscura” e dei Deathspell Omega avranno ormai imparato a conoscere. Influenze indubbie e ingombranti, che però il quartetto riesce a gestire con notevole padronanza sia a livello di songwriting che di resa sonora complessiva. Come era già avvenuto in occasione del debut album, gli Ad Nauseam riescono a mettere in risalto una propria spinta emotiva e un senso armonico spesso estremamente colto. Anche grazie a una produzione eccellente, l’interpretazione del gruppo ispira calore e feeling, si accentua e si accende di una liquidità viva e pulsante, tanto che a tratti sembra giustamente voler essere una trasposizione identitaria in cui i ragazzi, pur partendo appunto da spunti pensati da altri, mettono dentro una parte rilevante della loro personalità e del loro sentire. Ogni vibrazione, udibile o meno che sia, diviene così avanguardia di un percorso magari accidentato, ma sorprendente nella capacità di aprire spazi emotivi generati dal suono che ogni tocco porta con sé. Anche la voce, seguendo un iter simile, non si affida esclusivamente al growling, proponendo anzi una vasta gamma di sfumature urlate o declamatorie che arricchiscono effettivamente la proposta e sottolineano con spontaneità l’evoluzione strumentale.
Ovviamente, chi dalla musica richiede solo disimpegno e semplicemente il modo per passare un’oretta si tenga comunque lontano. Chi cerca esperienze inusuali o più avvolgenti ed è aperto all’ascolto di una proposta rivolta alla ricerca e non alla mera riproposizione di stilemi forzatamente passatisti, potrà invece godersi questo “Imperative Imperceptible Impulse”. Malgrado l’oggettiva macchinosità e le similitudine con l’operato dei maestri, l’album convince nel suo denso insieme, così come convincono l’esecuzione e lo straordinario affiatamento dei musicisti. Un’intesa che potrebbe trovare modo di consolidarsi ulteriormente se mai si potesse avviare una nuova stagione di concerti.

TRACKLIST

  1. Sub Specie Aeternitatis
  2. Inexorably Ousted Sente
  3. Coincidentia Oppositorum
  4. Imperative Imperceptible Impulse
  5. Horror Vacui
  6. Human Interface To No God
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