ADE – Supplicium

Pubblicato il 08/03/2025 da
voto
7.0
  • Band: ADE
  • Durata: 00:43:38
  • Disponibile dal: 14/03/2025
  • Etichetta:
  • Time To Kill Records

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L’impero (Romano) colpisce ancora.
A poche settimane di distanza dal ritorno sulle scene dei compagni di concept Ex Deo, è tempo anche per i capitolini Ade di far sentire di nuovo la propria voce grazie al qui presente “Supplicium”, quinto full-length della loro carriera.
Sono passati ben sei anni dal precedente “Rise Of The Empire”, e molte cose sono cambiate, nel frattempo, in seno alla band: ad affiancare Diocletianus e Fabius, rispettivamente voce chitarra, troviamo ora i nuovi entrati Severus, Iulianus e Atticus, tutti autori di prove assolutamente all’altezza della situazione.
Ciò che invece non è affatto cambiato è la fascinazione degli Ade per le vicende più sanguinose e roboanti della Roma imperiale, che i Nostri amano mettere in musica a suon di death metal tecnico ad alto gradiente di epicità. Anche i numi tutelari sono ancora tutti lì: dai Behemoth di metà carriera (quelli che vanno da “Demigod” a “Evangelion”, per capirci) ai Nile, dai Kataklysm ai Decapitated, i riferimenti stilistici restano immutati, così come immutata risulta l’evidente volontà di non strafare con gli inserti folk e orchestrali già riscontrata in occasione dell’ultima prova in studio rispetto ai primi, più ‘bombastici’, lavori.
L’opener “Ave Dis Pater” mette in mostra, inoltre, una caratteristica che ritroveremo un po’ in tutto il resto dell’album: il parziale ridimensionamento delle partiture più intricate, tecniche e brutali in favore di una scrittura ancora molto complessa ma, al contempo, anche molto dinamica, grazie al frequente ricorso a tempi medi e ad oculate aperture melodiche, spesso valorizzate da andamenti ritmici dal retaggio folk che richiamano alla mente i capostipiti Melechesh (come accade, ad esempio, in “Let There Be Oblivion”).
Ovviamente, non mancano episodi più diretti e feroci, come “Ad Bestias!”, “Vinum” o “Taedium Vivere”, ma la sensazione generale è che gli Ade abbiano voluto puntare su un approccio maggiormente ragionato, ‘progressivo’, groovy e moderno, al fine di mettere in risalto in modo più che mai netto la marziale epicità dei vari brani, tutti caratterizzati da numerosi cambi di tempo ed atmosfera.
Ed è forse questo, paradossalmente, il maggiore limite di questo “Supplicium”: se da un lato, infatti, le varie composizioni, prese singolarmente, risultano tutte molto convincenti e mature, curate come sono fin nei minimi dettagli, dall’altro lato le stesse, prese complessivamente, denotano una certa ridondanza strutturale, la quale, unita alla difficoltà di individuare melodie fortemente caratterizzanti, tende ad appiattire un po’ l’esperienza di ascolto. La sensazione generale è che a questo quinto parto sulla lunga distanza degli Ade manchino quel paio di brani ‘instant classic’ capaci di far fare il definitivo salto di qualità all’intero lavoro; lavoro che rimane comunque assolutamente pregevole e più che consigliato non solo a tutti gli amanti di questo modo di intendere il death metal, ma anche a tutti i fan del metal epico che non disdegnano i suoni più estremi; brani come “Quartered By Chariots”, “Burnt Before Gods” e la già citata “Ave Dis Pater” meritano senza dubbio un ascolto attento da parte degli appassionati delle succitate sonorità.

TRACKLIST

  1. Ave Dis Pater
  2. Burnt Before Gods
  3. Ad Bestias!
  4. Let There Be Oblivion
  5. Vinum
  6. Patibula
  7. Quartered By Chariots
  8. Oderint Dum Metuant
  9. From Fault To Disfigurement
  10. Taedium Vivere
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