7.0
- Band: ADERLATING
- Durata: 01:00:00
- Disponibile dal: 22/04/2011
- Etichetta:
- Consouling Sounds
- Distributore: Goodfellas
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Mories – del progetto black-terror Gnaw Their Tongues – stavolta si mette in combutta con Eric (cognome sconosciuto) del bolide power-electronics Mowlawner, per dare vita a questo nuovo progetto avant-noise chiamato Aderlating che, dopo una manciata di EP e split, debutta con questo “Spear Of Gold And Seraphim Bone Part I”. Come è facile intuire, i due squilibrati olandesi non si sono messi certo a cazzeggiare con facili ritornelli o melodie ammiccanti, e il mondo terrificante e grottesco dei due progetti madre è preservato in toto, senza perdere un grammo di follia o violenza. Questo lavoro, anche abbastanza previdibilmente c’è da dire, sembra essere un perfetto punto di incontro tra i Gnaw Their Tongues e Mowlawner, con Mories che sposta la sua musica ancora di più verso l’ambient e l’elettronica, eliminando qualunque residuo rock (che ultimamente già era rimasto vacillante nel suo progetto principale), ed Eric che sposta la sua apocalittica formula elettronica più verso il black metal ed il noise, quasi come se all’improvviso l’uno tentasse di diventare l’altro. A questo punto non stiamo neanche più parlando di metal o rock, neanche nelle sue accezioni più ampie, ma di sperimentazione pura, avanguardia, rumore controllato. Più o meno controllato, anzi, perché in certi frangenti sembra di ascoltare la materializazione in forma sonora della follia. C’è da dire che i due sono esperti nel loro mestiere, e che questo “Spear Of Gold And Seraphim Bone Part I” è una lama gelida, posata diritta sulla gola, un ghigno spietato che si affaccia dalle tenebre leccandosi le labbra mentre annusa le carni dell’ascoltatore. Il disco è rivoltante e nauseabondo in tutto, mentre grugnisce, striscia, si contorce, e si lamenta come una sorta di lurida creatura demoniaca uscita da chissà quale film horror. Il nero e la negatività di cui questo album dispone sono non solo totali, ma soprattuto totalizzanti. Niente di questo assurdo lavoro contiene il benché minimo concetto di “accettabile”, figuriamoci “gradevole”. Urla, mormorii, sospiri, lamenti, ruggiti, gorgoglii e altre strazianti vocalizzazioni di ogni tipo si stagliano contro un sfondo industriale/apocalittico stridente e scorticante. “Spear Of Gold And Seraphim Bone Part I” è una carneficina di dark ambient, industrial, noise e power electronics spinti al limite non solo del sopportabile, ma forse anche del conoscibile. Non osiamo neanche immaginare cosa ci possa essere oltre una roba del genere, sempre ammesso che qualcosa esista. Detto ciò, anche dare un voto ad un lavoro simile sembra un po’ come contare i fili d’erba: si fanno due somme e poi bisogna ricominciare da capo smarriti. Di certo c’è che questa è roba solo per appassionati veri, ma anche in questo caso sembra difficile trovare un buon motivo per ascoltare regolarmente un lavoro simile, come in fondo si fa con tutti i lavori che piacciono. Una cosa è sicura però: indifferente, verso questo album, non lo sarà mai nessuno, e questo alla fine già promuove ampiamente i nostri due deviati amici.