6.5
- Band: ADRENALINE MOB
- Durata: 00:22:06
- Disponibile dal: 06/08/2011
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Riflettori puntati su questa anteprima della band (o progetto? superband?) Adrenaline Mob. La causa di tutto il chiasso che accompagna questo nome è dovuto ovviamente alla presenza nella lineup dell’esule Mike Portnoy, al primo progetto veramente serio e personale dalla sua fuoriuscita dai Dream Theater. Dunque questo nuovo gruppo si trova nella scomoda posizione di avere uno stuolo di detrattori prima ancora di aver pubblicato nemmeno il debutto, visto e considerato il numero sempre crescente di persone pronte a sparare a zero su Portnoy qualsiasi cosa faccia. Il fatto però è che Adrenaline Mob non vuol dire solamente Mike Portnoy, per fortuna. La band che risponde a questo monicker include infatti oltre al chiacchierato batterista anche altri quattro esperti di pesanti sonorità metal, tra cui la coppia d’asce Orlando/Ward (rispettivamente attivo chitarrista solista amico di Zakk Wylde il primo e membro dei Stuck Mojo il secondo) e il noto Russel Allen, già vocalist dei Symphony X. Ed in effetti, ascoltati i quattro inediti più una cover inclusi in questo EP, è proprio su questi altri nomi che si concentra veramente la nostra attenzione durante l’ascolto, e questo pare confermarci che la musica prodotta appartenga ad una band vera e non ad un progetto campato per aria di Portnoy. Partendo dalla prestazione ottima di Allen, sempre più arcigno e votato a sonorità pesanti, e aggiungendo i compatti riff della coppia di chitarristi, “Adrenaline Mob” si conferma un EP di metallo moderno, con buone intuizioni, guidato dalle chitarre e non dalla batteria, in grado di soddisfare gli ascoltatori di metal classico che non disdegnano sperimentazioni e brusche virate verso lidi più pesanti. La base ritmica al supporto di queste canzoni è comunque garantita più che degnamente dal buon Portnoy accoppiato stavolta ad un bassista mancino di nome Paul DiLeo, ed all’ingombrante drummer viene comunque data la possibilità di esprimersi nel suo stile eclettico, senza però mettere in ombra il rilevante lavoro effettuato alle sei corde e soprattutto dietro i microfoni. Tra le parti più moderne di “Psychosane”, le aperture più melodiche di “Believe Me” e le velleità progressive della bella “Hit The Wall”, in questo EP troviamo diversi spunti che ci fanno sperare per un buon debutto, posto che il ruolo di Portnoy rimanga quello attuale e che venga inserita una vena di creatività maggiore nel songwriting generale. Per ora promossi con la curiosità di vedere se confermeranno o meno le nostre speranze, lasciamo lavorare questa band, attendendo il debutto per l’inizio dell’anno prossimo.