AEON GODS – King Of Gods

Pubblicato il 18/11/2024 da
voto
6.0
  • Band: AEON GODS
  • Durata: 00:47:14
  • Disponibile dal: 22/11/2024
  • Etichetta:
  • Scarlet Records

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Se nel 2022 lo scioglimento degli Aeternitas, band tedesca dedita a un classicissimo power sinfonico dalle sfumature di Within Temptation ed Epica, non aveva sicuramente fatto nessun tipo di clamore, l’iniziativa di Alexander e Anja Hunzinger – rispettivamente voce e tastiera del progetto precedente – di riprendere in mano la sola parte sinfonica per fondare gli Aeon Gods lascia più di una perplessità.
Il tentativo, evidentissimo, è quello di cercare di guadagnare un po’ di notorietà con un progetto che richiama Powerwolf, Sabaton, Brothers Of Metal, Feuerschwanz e Wind Rose, con un concept basato su quelle poche leggende e miti assiro-babilonesi giunti fino a noi – costumi inclusi – che però ci ha lasciati sin da subito un pochino perplessi.
Molto del lavoro è dovuto sicuramente alla furbizia e alla scaltrezza di Alexander Hunzinger (molto attivo in Germania anche dal punto di vista di chi sta dietro ai mixer in studio e collabora con svariate band) qui dietro al microfono, che ha trovato una nicchia ancora libera di questo filone power metal carnevalesco e prova così a sfruttarla: dopo aver reclutato due chitarristi e un batterista e aver fatto uscire qualche singolo autoprodotto, arriva il contratto con la Scarlet e, ora, il debut “King Of Gods”, con tanto di cover disegnata dall’arcinoto Peter Sallai, già all’opera con molte delle band sopracitate.
I primi tre pezzi di questo lavoro, fra cui la title-track, sono sicuramente pensati per far cantare un pubblico di giovani leve prendendo a piene mani dall’immaginario sopracitato e con una aggiunta di Twilight Force per quanto riguarda l’opener “Sun God”, ma alla lunga l’effetto cringe finisce per prendere il sopravvento, raggiungendo il suo massimo apice in “Aeon Gods”, che si contraddistingue per avere un ritornello abbastanza ridicolo, seppur divertente e piacione.
Fortunatamente, superato lo scoglio iniziale le cose vanno leggermente a migliorare, con la rocciosa “Babylon Burning” che azzecca invece il ritornello, mentre la trilogia “The Flood” spazia dal classico pezzo power con doppia cassa ad elicottero (“Enil’s Command”) alla classica ballatona (“Nintu’s Lament”) fino alla più battagliera delle cavalcate manowariane su basso martellante ed incedere di chitarra (“Enki’s Grace”).
Per il resto non c’è molto da sottolineare, per una band che si presenta sin da subito come ‘theatrical metal’ e che quindi infarcisce tutto di cori ed orchestrazioni anche in “The Descent” e “Monsters Of Tiamat”, mentre quantomeno risulta un po’ più complessa la composizione in “Tablet Of Destinies”, che va a chiudere il lavoro.
Non abbiamo dubbi che questo disco piacerà sicuramente a chi non ha mai sentito parlare di metal e lo immagina come una musica divertente e spensierata da accoppiare a un boccale di birra, o sul fatto che gli Aeon Gods non sfigurerebbero nel primo pomeriggio di un Wacken qualsiasi, ma per quanto questo filone cerchi di occupare il più possibile le nicchie del connubio cultura nerd e metal, il power metal sta evidentemente da un’altra parte.

TRACKLIST

  1. Sun-god
  2. King Of Gods
  3. Aeon Gods
  4. Babylon Burning
  5. Enlil’s Command (The Flood pt. I)
  6. Nintu’s Lament (The Flood pt. II)
  7. Enki’s Grace (The Flood pt. III)
  8. The Descent
  9. Monsters Of Tiamat
  10. Tablet Of Destinies
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