7.5
- Band: AETERNITAS
- Durata: 00:48:07
- Disponibile dal: 29/06/2017
- Etichetta:
- Massacre Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
Gli Aeternitas, dopo aver attraversato delle fasi in cui prediligevano l’utilizzo di testi in latino ed in tedesco, erano approdati con “House Of Husher”, pubblicato nel 2016, all’utilizzo dell’inglese, con un album ispirato ad un racconto dello scrittore Edgar Allan Poe. La passione per Poe continua evidentemente anche nel nuovo lavoro, “Tales Of The Grotesque”, dove stavolta però viene preso spunto da diversi racconti e poesie dell’autore americano. Un aspetto singolare che si era potuto notare nel precedente album era dato dal fatto che, se le trame di Poe potrebbero far immaginare atmosfere cupe, angoscianti, di terrore, la musica degli Aeternitas suscitava invece delle sensazioni completamente diverse, risultando vivace, quasi scanzonata e gioiosa. Lo stesso avviene in qualche misura nel caso di “Tales Of The Grotesque”: davvero emblematica, ad esempio, in tal senso, “The Raven”, ma in generale possiamo riscontrare nella musica della band tedesca qualche spunto gothic, per quanto poi di fatto questa si orienti fondamentalmente soprattutto verso un metal melodico arricchito da orchestrazioni.
Proprio l’aspetto melodico è in realtà quello che colpisce maggiormente nella musica della band tedesca: ciò, al punto che, ai primi ascolti, sarebbe facile etichettare l’album come un disco fatto da canzoni molto semplici, tutte incentrate su belle melodie. In realtà, bisogna riconoscere come sarebbe sbagliato fermarsi a questo livello, perchè in effetti ascoltando con maggiore attenzione ci si può rendere meglio conto di come l’album presenti deliziosi arrangiamenti, orchestrazioni ben fatte, inserti di archi, nonchè un’ottima intesa tra le due voci, quella maschile di Oliver Bandmann e quella femminile della nuova cantante Julia Marou, che ci ha davvero ben impressionati. Sotto quest’ultimo profilo, peraltro, va evidenziato come il lavoro di produzione vocale sia stato curato da Henning Basse (Firewind, MaYaN), il quale ha anche prestato il proprio contributo ai cori in tre brani, ovvero “The Tell-Tale Heart”, “Child Of The Darkness” e “The Bells”.
Apprezzabile, poi, anche il lavoro compiuto dalla band riguardo le liriche, in quanto, specialmente quando ispirate a poesie, sono state direttamente riadattate basandosi sui testi originali, rielaborandoli con grande intelligenza e senza mai stravolgerli: difficile così non rimanere incantati, ad esempio, da canzoni di grande fascino come “Eldorado” e “Annabel Lee”, due ballate ben riuscite e che riescono davvero ad emozionare. Risultano invece più imponenti tracce come le già citate “The Tell-Tale Heart”, “Child Of The Darkness”, “Deus Ex Machina” o “The Portrait”, dove la band sembra voler provare a far convivere i Nightwish con i Tristania più maestosi. Su “A Case Of Revenge”, gli Aeternitas provano a sperimentare un po’ inserendo qualche loop elettronico, cosa che avviene in parte anche in un bel mid-tempo come “Eleonora”. Purtroppo, in qualche caso, la band esagera con la ricerca delle melodie tanto che “The Experiment”, arriva a ricordare non poco nel refrain la celebre “Let It Go”, brano della colonna sonora del film Disney “Frozen”.
In linea di massima, diciamo che un po’ di grinta in più avrebbe giovato al disco, forse, anche a livello di produzione, tendente a risultare alquanto edulcorato nel sound. Nel complesso, però, bisogna riconoscere come, al di là di un paio di passi falsi, gli Aeternitas abbiano saputo realizzare un album con tante belle canzoni, con testi d’ispirazione letteraria e per nulla banali, ben curato sotto tutti gli aspetti, per cui non possiamo che rendere loro merito per quanto hanno saputo esprimere con questo “Tales Of The Grotesque”.