AEVUM – Glitch

Pubblicato il 11/04/2022 da
voto
6.5
  • Band: AEVUM
  • Durata: 00:56:11
  • Disponibile dal: 15/04/2022
  • Etichetta:
  • Darktunes Music Group

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C’è stato un tempo in cui aggiungere aggettivi per definire il genere di metal che si stava ascoltando era la normalità. Ultimamente si era tralasciata questa ricerca dei sottogeneri ma davanti a “Glitch”, quarto album dei nostrani Aevum, viene voglia di sottolineare tutte le sfumature che sono state inserite con quanti più termini possibile.
Già con l’album predecessore i sette musicisti si erano allontanati dai loro primi lavori, nei quali erano molto evidenti i gusti sinfonici con il cantato lirico che hanno fatto la fortuna degli Haggard, dei Nightwish e degli Epica. A partire dal 2020, con “Multiverse” gli Aevum hanno deciso di inserire molte parti elettroniche e quello che si ascolta ora in “Glitch”, con tracce come “Lullaby”, è un ‘electro-industrial-metal’ con momenti in cui sembra di essere dentro ad un videogioco – come nell’intro di “Desire”, dove le parti di synth di Richard (anche alla voce) e i sample di Ian ricordano gli effetti sonori di alcuni giochi di inizio anni Novanta (come quando prendevi le vite in “Super Mario”). Sicuramente non si può definire “Glitch” un disco senza fantasia: passaggi jazz in “What’s In A Name” con un ritorno alla voce lirica di Lucille nel finale, doppie voci pulite/growl o solo pulite in “The Traitor” e “7” rendono molto corale il risultato, sia che questo sia più rivolto al death melodico sia che porti avanti una sorta di dialogo tra più protagonisti. Tanti pezzi di breve durata (quattordici più la cover di “Poker Face” di Lady Gaga), tutti condensati in parti molto tirate, un ritmo che ricorda una marcia militare come in “Black Swan Theory” o “Austerlitz”, dove la cadenza viene dettata marzialmente da TheNola alla batteria e da Paul al basso. Troviamo anche momenti di respiro, che sono dati dall’acustica “Glitch” e da “I Wish I Had More Time”, con gli assoli di chitarra di Emanuel e Lord che ricordano le parti musicali di pietre miliari degli albori del death melodico svedese come “The Gallery” dei Dark Tranquillity, ma anche da “La Signora Dei Libri”, sicuramente con meno bpm degli ultimi pezzi e con un ricordo dei momenti più lirici e gotici dei primi Aevum. Nella conclusione dell’ascolto ritorna fuori la voglia di aggiungere un altro aggettivo e farli diventare il gruppo italiano dell’’electro-dance-industrial-metal’, vuoi per “#Jump” o per la già citata cover di Lady Germanotta.
Una grande miscela di musica, voci, lingue cantate (oltre all’inglese, si canta in italiano e francese) e generi caratterizza questa nuova uscita degli Aevum, dal risultato che non lascia indifferenti, perché “Glitch” è tutto tranne che un album banale. Molto è ancora in divenire, ma ci sono tanti buoni spunti per avere il proprio spazio nel panorama di questo metal che contiene sempre più venature.

TRACKLIST

  1. Lullaby
  2. Black Swan Theory
  3. Desire
  4. What's In A Name
  5. Holy Alix
  6. The Traitor
  7. 7
  8. Glitch
  9. La Signora Dei Libri
  10. Lucretia
  11. #Jump
  12. Wings Over The Ocean
  13. Austerlitz
  14. I Wish I Had More Time
  15. Poker Face
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