7.5
- Band: A.F.I.
- Durata: 00:47:30
- Disponibile dal: 27/01/2017
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Dopo il trittico delle meraviglie dal 2000 al 2006 (“The Art Of Drowning”, “Sing The Sorrow” e “Decemberundeground”), negli ultimi anni le aspettative di chi scrive nei confronti degli AFI. erano un po’ calate, complici un paio di dischi meno ispirati (il fin troppo pop “Crash Love” e il ben più deprimente “Burials”). Al decimo e omonimo album – peraltro primo rilasciato per la Concord, a riprova di una deriva ‘autoctona’ testimoniato anche dalla scelta di autoprodursi – il quartetto californiano sembra però essere tornato sulla retta via, ritrovando quell’equilibrio tra alternative, emo, gothic e pop che ne aveva fatto la fortuna all’inizio del nuovo millennio. Certo, chi li ricorda nella versione hardcore degli esordi faticherà a riconoscerli, così come chi è rimasto legato al gothic-punk dell’ultimo periodo su Nitro potrebbe trovare questo “Blood Album” un po’ troppo semplicistico, ma chi ha amato “Decemberunderground” non resterà deluso a partire dalle iniziali “Dark Snow”, “Still A Stranger” e “Aurelia”. Proseguendo nella tracklist, pugno alzato per le scoppiettanti “Above The Strange”, “So Beneath You” e “Dumb Kids”, mentre “Pink Eyes” e “White Offerings” sanno ancora come toccare tasti che credevamo ormai sopiti da parte di Havok e soci. Dopo un 2016 all’insegna del pop-punk revival con il rientro in campo di Blink-182, Green Day, Sum 41 e Good Charlotte, il 2017 si apre con un altro piacevole ritorno ai fasi di un tempo, a conferma di come il fuoco dentro gli AFI si sia rianimato, sperando non si tratti solo una vampata passeggera.