6.0
- Band: AFTER FOREVER
- Durata: 00:26:43
- Disponibile dal: //2003
- Etichetta:
- Transmission Records
- Distributore: Frontiers
La scuola avantgarde olandese è stata, fin da quando si iniziarono ad usare certi termini per indicare questo tipo di metal, una delle più attive e prolifiche in assoluto, considerando l’apporto fornito dalle sue band alla scena europea: in merito, basterebbe ricordare formazioni del calibro di The Gathering, Within Temptation ed Orphanage che, con le varie Anneke, Sharon e Rosan, hanno saputo creare un vero e proprio trademark “orange” per le sonorità da esse proposte; ovvero, un metallo pacifico ed atmosferico (chi più, chi meno, ovvio…), raffinato e permeato da una classe innata, avente come protagonista principale il cantato angelico delle suddette fanciulle, in grado di catalizzare su se stesse ogni attenzione. Ultimi, cronologicamente parlando, sono giunti gli After Forever e Floor Jansen, ora di nuovo in pista con un mini-cd introduttivo, intitolato emblematicamente “Exordium” e contenente un gustoso anticipo di quello che sarà il prossimo full-length del gruppo, il terzo dopo “Prison Of Desire” e “Decipher” ed intitolato “Invisible Circles”. Quattro brani inediti, due cover e un DVD-bonus rappresentano il contenuto della semi-rentrée discografica, notevole per cura dei particolari, impegno e aspetto commerciale, un po’ meno dal punto di vista qualitativo/tecnico. Poco azzeccata, a mio avviso, la produzione: scarna e priva di mordente, in un genere che necessita della massima ridondanza e pomposità per compiere il suo percorso. La prestazione di Floor, poi, non sembra particolarmente ispirata, soprattutto in occasione della riproposizione di “The Evil That Men Do” degli Iron Maiden, un brano che gli After Forever eseguono spesso dal vivo ma che qui perde totalmente l’appeal che un “mostro” come Dickinson riesce a dare ad esso. Meglio la seguente “One Day I’ll Fly Away”, cover di Randy Crawford, nella quale la Jansen si trova sicuramente più a suo agio. Risalendo la tracklist verso l’alto, troviamo i pezzi inediti…come sono? Be’, il singolo “My Choice” è un classico del genere, pezzo intenso e tranquillo, con buoni arrangiamenti di chitarra classica e tastiere ed un chorus molto accattivante…pure troppo, dato che le differenze con il repertorio di Celine Dion sono minime; “Beneath”, introdotta dalla strumentale “Line Of Thoughts”, va molto meglio, con linee vocali più vivaci, mentre in “Glorifying Means” ritroviamo il growl del mastermind della band, Sander Gommans, per il brano più convincente del lotto. Carina l’idea del DVD di supporto, contenente una discreta dose di materiale da visionare, fra il quale il video di “My Choice”, il suo making of, le recording session di “Exordium” e la consueta photo-gallery. Dunque, in attesa del lavoro completo, rimaniamo un po’ con l’amaro in bocca per questo mini-cd, davvero nulla di eccezionale a livello musicale. Speriamo nel full ed intanto assegniamo una risicatissima sufficienza, per esclusivi meriti coreografici (leggi: presentazione del prodotto e DVD).