7.0
- Band: AFTER MOAT
- Durata: 00:20:18
- Disponibile dal: /05/2009
Dal fitto sottobosco dell’underground italico – e più precisamente dalle lande "frulan", al confine tra Friuli e Veneto – si presentano a noi gli After Moat, formazione dedita ad un solido ma orecchiabile alternative metal di stampo americano. Come prevedibile, non è certo l’originalità il principale punto di forza della loro proposta – non a caso la lista infinita delle influenze del gruppo, visionabiile per intero sulla loro pagina MySpace, abbraccia quanto di meglio partorito al di qua e al di là dell’Oceano nelle ultime due decadi – ma ciò non toglie che canzoni come "He brokes everything", "Cloaca Maxima" e "Away", giusto per citare gli episodi migliori, abbiano tutto per catturare l’attenzione anche dei fruitori più assidui di tali sonorità. Tra lick armonici e riff taglienti, tra testi cupi e spiragli di positività, tra l’oscurità degli Slipknot e la melodia degli Stone Sour, tra tutto ciò, esattamente nel mezzo, si pone questo "Waiting For The Sun", primo vagito di una band che appare già destinata, a dispetto della propria natura di confine – o forse proprio grazie ad essa – a rompere gli steccati tra i generi più in voga del terzo millennio. Per una volta dunque non ci sono suffissi "nu", "core" o "emo" che tengano, ma solo un sano concentrato di rock duro, carico di rabbia e ricco di groove nella misura tale da sfondare le orecchie e sciogliere i cuori degli ascoltatori.