7.0
- Band: AGAINST THE PLAGUES
- Durata: 00:47:38
- Disponibile dal: 18/12/2015
- Etichetta:
- Non Serviam Records
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Dopo una pausa tra full-length durata ben cinque anni, gli americani Against The Plagues si rifanno sentire con un terzo platter sulla lunga distanza intitolato “Purified Through Devastation”, che però va ad assumere non le sembianze di un lavoro composto totalmente da brani inediti, bensì quelle di un ‘disco-ricapitolo’ degli ultimi passi della loro fin qui altalenante carriera. Nove tracce in tutto, difatti, suddivise tra la ri-registrazione dell’EP del 2012 “The Quaternion”, i due pezzi editi quest’anno nell’altro EP “Extermination Event” – particolare atipico: ha lo stesso cover artwork del full qui recensito! – ed infine i tre veri e propri inediti nuovi di zecca, tra cui il breve intermezzo strumental-atmosferico “Falling Further”. Con anche una line-up rivoluzionata praticamente in toto, per la band del drummer di origini polacche Varyen (ex-Forest Of Impaled) si tratta di una sorta di ripartenza, avvenente sotto i servigi dell’olandese Non Serviam Records. Il death-black metal dei Nostri, non disdegnante peraltro notevoli collegamenti con l’approccio thrash metal più moderno e tecnico, è formalmente inattaccabile, forte di una produzione decisamente all’altezza e di un songwriting non miracoloso ma tutto sommato piacevole, condito anche da pregevoli assoli di stampo classico che denotano un savoir-faire chitarristico superiore alla media ed un’ampiezza di influenze non di poco conto. Gli Against The Plagues, in questo loro “Purified Through Devastation”, ci rimandano perciò quasi direttamente ad act che fanno della violenza brutale e belluina, ma rilasciata in modo canalizzato e a briglie ben strette, il loro principale leit-motiv: Behemoth con meno epicità, Vader, Morbid Angel, Dimmu Borgir, Decapitated, Naglfar, addirittura qualcosa dei nostrani Node e qualche altro nome sparso, insomma. L’uso delle tastiere – sebbene la band non dichiari di avere un musicista atto allo scopo in formazione – non è smodato e ben si interseca con le partiture roboanti in auge al combo, donando una non troppo ingombrante aura sinfonica allo stile estremo degli ATP, tenuti ottimamente in piedi anche da un vocalist, Shaun Albro, che ben declina la sua voce in diverse tonalità di growl e scream. Tecnica, velocità, qualche ritmica groovy, un pelino di velleità atmosferiche inespresse ma di belle speranze, buoni arrangiamenti complessivi ed interessanti passaggi solistici fanno di “Purified Through Devastation” un lavoro d’impatto discreto e appagante che, seppur comprendente un puzzle di episodi composti in tempi e periodi differenti, non risente del suo status riepilogativo, ma si può considerare tranquillamente un nuovo anno zero per questa formazione sì di comprimari del metal estremo, ma che certo sa il fatto proprio! Consigliato ai completisti.