AGANOOR – Doomerism

Pubblicato il 10/06/2025 da
voto
7.0
  • Band: AGANOOR
  • Durata: 00:39:24
  • Disponibile dal: 06/06/2025
  • Etichetta:
  • My Kingdom Music

Spotify:

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Ci sono dischi che alla prima impressione rischiano di ingannare ascoltatori e addetti ai lavori. Prendiamo ad esempio “Bury My Soul”, il brano che apre “Doomerism”, debutto dei romani Aganoor: bastano un minuto di riff solidi e ben assestati sopra una base ritmica hard rock per posizionare la band nello stesso acquitrino stoner-sludge in cui sguazzano felici i Goatsnake.
Un suono piacevole per gli amanti del genere come chi scrive, certo, ma settoriale e tutto sommato poco sorprendente nelle parti più canoniche. Lo stupore fa però capolino qui e lì proseguendo nell’ascolto del lavoro, perché la successiva “Icarus” già indugia negli stomp r’n’r di presleyana memoria di Danzig, una stasi ricca di tensione in cui si muove anche “Nadir”, tra chitarre desertiche, voci filtrate ed un refrain suadente.
La seconda parte di “Doomerism” mostra un coraggio maggiore, perche “Esmerald Lake” (uno dei due singoli estratti) attinge alla fonte romanticamente gotica dei Type O’ Negative del periodo “October Rust”, quasi come se il compianto Pete Steele si fosse trovato per sbaglio al Rancho De La Luna, mentre “Morbid Skin” abbraccia la componente più ortodossa del doom, con una melodia blues in bella evidenza. Chiude “Mind Shadowing”, il brano della setlist con i suoni più dilatati, uno sludge claudicante di grande fascino, in equilibrio tra i Melvins ed i Motorpsycho più sperimentali.
“Doomerism” è un debutto intrigante, soprattutto nella sua seconda facciata dove la band si concede maggiori divagazioni dallo stoner tradizionale: annovera tra i suoi pregi una scrittura solida e la perizia tecnica della band (buono il lavoro alle chitarre di Anth Maelstrom), a cui si aggiunge il suono costruito nello studio di Danilo Silvestri (GreenMountainAudio), già al lavoro con i Doomraiser e Venus In Vegas dopo una buona parte della carriera passata tra punk (Giuda) e indie-noise (Laghetto); non stupisce quindi che il quartetto sia approdato alla ormai storica My Kingdom Music di Francesco Palumbo, da sempre appassionato di atmosfere gotiche e rituali. Avanti, concedetevi una passeggiata nel loro deserto: il panorama che si intravede all’orizzonte è promettente.

TRACKLIST

  1. Bury My Soul
  2. Icarus
  3. Nadir
  4. Emerald Lake
  5. Morbid Skin
  6. Mind Shadowing
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