voto
6.5
6.5
- Band: AGATHOCLES
- Durata: 00:31:45
- Disponibile dal: 06/01/2011
- Etichetta:
- Selfmadegod Records
- Distributore: Masterpiece
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Neanche il più grande fan del gruppo belga sarà capace di tenere il conto delle innumerevoli pubblicazioni targate Agathocles. Eccoci quindi a recensire la nuova produzione su lunga distanza del terzetto che ha inventato il mincecore, sorta di grindcore che tocca vette di monolitismo, in tutti i suoi aspetti, dai testi alle canzoni passando per la produzione, da far paura. “This is Not a Threat, It’s a Promise” è la nuova denuncia sotto forma di album degli Agathocles che dedicano varie canzoni alle cause ambientali, politiche e chissà a cos’altro ancora. Le canzoni sono le solite sfuriate minimalistiche, basate su percussioni velocissime (con la solita batteria che suona come se pestaste duro su una padella) chitarre e basso distorte a più non posso e il solito gutturale di Jan alla voce. Si segnala, anche per la sua diversità rispetto al lotto, “Gaszilla”, canzone lenta dove si intravede, almeno per qualche secondo, qualche barlume di melodia. È proprio la melodia una delle piccole novità rilevate dal vostro recensore: se ne trovano tracce anche in “God Save The Real Green Crocodile”, pezzo divertente e scanzonato, più lungo del solito e che presenta intermezzi di voce pulita (!). Ma tutto ciò è solo una piccola parentesi in un mare di mincecore, sparato in poco più di mezz’ora e diviso in quasi trenta brani per una media di un minuto o poco più l’uno. Tante le sfuriate sui trenta secondi, che si accoppiano ai vari brani dai ritmi più lenti (a tratti) e dai riff più lunghi (“Aside”). In definitiva quindi questa nuova, ennesima release è un’altra mezzoretta di grindcore in cui non troverete traccia di progressione musicale, sotto nessuna veste, né a livello di produzione, né a livello di evoluzione stilistica. Così è, e senza ‘se vi pare’.