6.5
- Band: AGNOSTIC FRONT
- Durata: 00.31.41
- Disponibile dal: 03/04/2015
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
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Rimandandovi ai libri di storia per introdurre la formazione vi poniamo davanti al fatto compiuto: “The American Dream Died” è l’undicesimo album in studio degli Agnostic Front, formazione seminale e leggendaria che in 30 anni di attività ha letteralmente forgiato l’hardcore punk. Il duo Miret/Stigma in quest’ultima uscita sembra voler ripercorrere con tono nostalgico il proprio percorso artistico, dal punk veloce ed aggressivo all’oi al crossover thrash (lasciamo a voi il piacere di scovare il proto-grindcore dei comunicati stampa). Ci si allontana dunque dal ‘Madball sound’ degli ultimi dischi, che aveva fatto storcere il naso a qualcuno, ma la produzione moderna di casa Nuclear Blast non segue in maniera adeguata la direzione in cui il cuore della band pare voler puntare. La prima cosa che si nota è l’elevato tasso energetico dei brani, superiore alle uscite recenti e davvero ammirevole per una band che ha raggiunto i 50. La raccolta sarà più che benvenuta soprattutto per i vecchi sostenitori, sia per il tasso di urgenza parecchio elevato che per una gemma che accompagnerà la band negli anni a venire: parliamo ovviamente di “Old New York”, un brano che ha cominciato a far parlare di sé già da prima della data di pubblicazione. Attenzione però: in tutta sincerità “TADD” non è il capolavoro che tutti vogliono dipingere, per il contenuto dal sapore oltremodo datato, per la forma non congruente alla proposta e anche per lo stile vocale di Miret, devoluto ulteriormente sino a toni grotteschi (davvero a nessun altro pare un problema?). Si resta tranquillamente sopra la sufficienza dunque, ma per decretare il disco hardcore dell’anno preferiamo aspettare il 31 dicembre, senza mancar di rispetto ai veterani.