7.5
- Band: AGRYPNIE
- Durata: 00:53:38
- Disponibile dal: 13/09/2024
- Etichetta:
- AOP Records
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Non si placa nemmeno con il settimo album la voglia dei tedeschi Agrypnie di sperimentare e far evolvere il proprio sound.
Dopo aver sondato i terreni della musica atmosferica, del black metal intriso di death proveniente dalla scuola scandinava e svedese in particolare, stavolta il post-black metal degli Agrypnie sembra pescare ispirazione da quanto prodotto in passato principalmente dalla scena nazionale nell’ambito del metal più estremo.
Nei brani del nuovo “Erg”, infatti, la band di Torsten (Nocte Obducta) pur mantenendo un sound a passo con i tempi e a suo modo sperimentale, attinge a piene mani alla tradizione (black metal in special modo) di lingua germanica: ci sono le atmosfere crepuscolari ed elegantemente gotiche dei maestri Empyrium, c’è il black metal melodico decadente degli austriaci Dornenreich e quello impregnato di romanticismo tedesco propagandato a suo tempo dai primi Sun Of The Sleepless; a tutto questo gli Agrypnie vi aggiungono tanta esperienza, una maturità artistica notevole maturata grazie alla costante voglia di non ripetersi mai.
A supportare tutto quanto ci pensa anche un’ottima produzione ed una esecuzione dei brani perfetta, facendo una menzione particolare alla prestazione notevole di Flo Musil alla batteria. Per come i suoni vengono tra loro abbinati, mescolati e riformulati con un tocco personale, possiamo parlare di ‘post’ nel caso dei Nostri.
Forse uno dei pochi punti deboli di questo “Erg” è il cantato di Torsten, un po’ troppo sforzato in alcune situazioni, mentre uno screaming più d’impatto avrebbe dato certamente più carattere a questi brani. Sinfonie maestose, mood malinconici, passaggi acustici autunnali si alternano ad una base spesso basilare black metal sorretta da un semplice riff melodico.
Per la prima volta negli Agrypnie tutto funziona davvero alla perfezione, il pathos c’è ed è persistente: siamo abbastanza certi che la band continuerà in futuro a rimodellare il proprio sound per sperimentare nuove soluzioni, ma anche fermarsi ora su quanto costruito in questa release non sarebbe una scelta sbagliata.
I brani ispirati sono diversi, si segnalano in particolare “Sturm” e “Unter Sand” da cui magari iniziare per addentrarsi nella foresta nebbiosa disegnata con note melancoliche dagli Agrypnie.
Ovviamente la loro musica dalle mille sfumature di grigio non è per tutti i palati e per questo rimane una proposta di nicchia, una rarità preziosa da scoprire per chi vuole ascoltare una delle evoluzioni che può avere il black metal nella sua fase ‘post’ venendo affiancato da altri sottogeneri musicali.