AINSOPH – Ω – V

Pubblicato il 01/02/2020 da
voto
7.0
  • Band: AINSOPH
  • Durata: 00:31:13
  • Disponibile dal: 02/02/2020
  • Etichetta:
  • Wolves Of Hades

Spotify:

Apple Music:

La Dutch Way al dark metal aggiunge un tassello al suo già ombrosamente variopinto caleidoscopio, con l’esordio degli Ainsoph a pulsare lunatico in un mese, gennaio, particolarmente adatto con le sue ore di luce ancor brevi ad accogliere un album simile. Nei Paesi Bassi sotto i riflettori nell’ultimo decennio prima per The Devil’S Blood, quindi nella contemporaneità grazie all’ascesa prorompente di Dool e Gold, un disco come il qui presente “Ω – V” funge da naturale prosecuzione di quel filone di metal misterioso, cupamente sensuale, delicato, doom senza essere doom, che ha sdoganato una caratterizzazione femminea del metal prima quasi ignorata. Un suono contenente sfumature in apparente disaccordo fra loro, sospeso in momenti dall’umore indecifrabile, pericolanti fra ira e struggimento, scoppi d’energia e dormiveglia incantati. “Ω – V” non emana ancora la compiutezza e il potere magnetico di un “Here Now, There Then” o di “Why Aren’t You Laughing?”, sconta un fin troppo entusiasta spirito esplorativo e la ricercatezza di una concezione libera e indefinita delle singole tracce non sempre così incisiva e accattivante come nelle intenzioni di chi l’ha concepita. Di contro, il voler essere immediatamente distintivi fin dall’esordio, senza aver pubblicato nulla prima e non sapendo nemmeno da quale background provengano i musicisti coinvolti nel progetto, stuzzica le nostre attenzioni, perché è chiaro che gli Ainsoph proprio così comuni non lo sono.
A voler sintetizzare le loro peculiarità, sembra di ascoltare dei Gold meno esperti e ad inferiore contenuto metallico, orientati a un suono sottile e dal timbro aperto e chiaro più affine allo shoegaze che al metal. Il gruppo persegue ostinatamente la poca coesione interna, dissipandosi in fasi dall’indole indistinta e ben poco fervore, abbandonati a un languore a volte attraente, in altre occasioni solo vagamente inconcludente. Si va a sprazzi, quelli buoni lo sono per davvero, riecheggiando le cavalcate black-gaze della formazione di Milena Eva, oppure facendo le fusa in moine irresistibili della brava cantante, a sua volta emula della più nota connazionale dei Gold. Interessanti i tempi spezzettati dal flavour jazz della batteria, funzionali a ispessire il mistero attorno a chitarre che si intrecciano fra stratificazioni enigmatiche, capaci di evocare sensazioni stranianti, difficili da descrivere a parole. Il talento c’è, gli influssi post-punk, pop e progressive entrano in gioco senza essere sfacciati, gli Ainsoph hanno un loro suono e sostengono un’idea espressiva forte, soltanto per ora non la sanno esprimere con continuità. L’assenza di pause fra le singole tracce fa percepire “Ω – V” come un unicum, un sogno che, in quanto tale, non ha una logica forte a sostenerlo e si dipana fra momenti che rimangono impressi e altri che, come dopo un brusco risveglio, scompaiono dalla mente senza più farvi ritorno. Opera prima fascinosa e imperfetta, li aspettiamo per maggior compiutezza in futuro.

TRACKLIST

  1. Home
  2. Malkuth
  3. Spiral
  4. Back to Purgatory
  5. The Long and Self-Destructive Road
  6. Less Than A Beast
  7. Maggot Brain
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.