8.0
- Band: AIRTIME
- Durata: 00:53:39
- Disponibile dal: 12/11/2007
- Etichetta:
- Escape Music
Spotify:
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Gli Airtime sono un progetto che nasce dalla collaborazione di Rik Emmett, storica voce dei Triumph, e Micheal Shotton, noto per la sua militanza in seno ai Von Groove. Il disco, intitolato “Liberty Manifesto”, prende avvio con “Edge Of Your Mind”, interessante e gradevole brano che miscela prog e rock melodico.
Ci saremmo aspettati che lo stile proseguisse mantenendo più o meno queste coordinate, ma già dalle tracce immediatamente successive è facile rendersi conto di come ci si trovi di fronte ad un disco che sorprende per varietà e ricchezza espressiva. Ogni singolo brano di “Liberty Manifesto” rappresenta una piccola storia a sé, una gemma di particolare ed affascinante bellezza. Ecco dunque che si passa dai riff dal taglio moderno e accattivante e dalle voci doppiate di “Midnight Black & Blue”, alla raffinata “Liberty”, autentico capolavoro non immune da reminiscenze dei primi Rainbow, arricchita con inserti ispirati alla musica cinquecentesca e splendidi cori. Ritroviamo la chitarra acustica anche nella successiva “Headstream”, brano strumentale neoclassico con accenni di flamenco che rimanda persino a maestri come Astor Piazzolla, per poi virare rotta verso lo splendido hard rock melodico di “River Runs Deep”, uno degli highlight del disco. Non è da meno “Find Your Way”, più pop della precedente e molto legata a sonorità anni ’80, ma resa più attuale che mai da una produzione superlativa. “Addicted” e “Cryin Shame” ritornano su territori decisamente hard rock (la prima con gradevoli sonorità anni ’70), mentre più pop e meno aggressiva si presenta “Rise”. Completano il disco la power ballad “Moving Day”, un sorprendente brano strumentale prog come “Transmutation” e “Code 9”, raffinato pezzo di rock da cantautore con elementi jazzistici. In conclusione, un lavoro che non cessa di sorprendere ed incantare l’ascoltatore con una serie di canzoni davvero notevoli e di prestazioni semplicemente magnifiche da parte dei due musicisti coinvolti. Unico appunto che si potrebbe muovere, proprio a voler essere particolarmente critici, potrebbe essere quello che una tale eterogeneità dei brani finisca per privare gli Airtime di un’identità stilistica ben definita. Forse sarebbe il caso di lavorare su quest’aspetto per il futuro, ma ciò non toglie che “Liberty Manifesto” sia un autentico gioiellino, che riesce ad unire tradizione ed originalità, da scoprire ascolto dopo ascolto.