6.0
- Band: AJATTARA
- Durata: 00:32:31
- Disponibile dal: 01/02/2006
- Etichetta:
- Spikefarm Records
- Distributore: Audioglobe
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Emergere dall’anonimato è cosa ardua, ma scivolare nuovamente verso l’indifferenza è cosa semplicissima. I finlandesi Ajattara, purtroppo, sembrano aver intrapreso, un po’ alla volta, questa tendenza negativa, questa lenta ma incessante regressione fatta di album via via sempre meno personali ed interessanti. Conosciuti per esser stati in grado, in passato, di conferire al doom metal melodico e di tradizione finnica un tocco arcaico ed ipnotico, gli Ajattara con il tempo hanno perduto quella particolarità così preziosa, adagiandosi sui classici stilemi di un doom metal né troppo estremo, né originale nel suo essere melodico e affabile. Un piccolo passo indietro rispetto all’interessante ma non epocale “Kuolema”, album che comunque possedeva ancora quella carica di misticismo antico così difficile da catturare in musica e che pure gli Ajattara erano riusciti ad infondere. “Äpäre” suona un po’ apatico da tutto ciò, a tratti è un lavoro scontato, salvato solo dal buon gusto di una band che ha delle potenzialità inespresse e che rischiano di rimanere tali. Ci sono due brani più che buoni come “Tahtomattan Syntynyt” e “Koito”, lo stile è quello ben delineabile degli Ajattara, una band che pur avendo forgiato un proprio stile è rimasta ingabbiata in non si sa quale morsa invisibile che non permette loro di esprimersi liberamente, andando oltre i canoni del doom metal. Sfortunatamente troppe sono le canzoni simili e somiglianti ad altri brani già scritti in passato dalla band, anche se conservano qualcosa di interessante, un qualcosa dovuto più al mood di fondo evocato dagli Ajattara che non a vere e proprie soluzioni stilistiche. Una marcia del gambero preoccupante.