8.0
- Band: ALCEST
- Durata: 00:41:20
- Disponibile dal: /08/2007
- Etichetta:
- Prophecy Productions
- Distributore: Audioglobe
Vivendo per lo più a pane e metal, non capita spesso di ascoltare un album come “Souvenirs D’un Autre Monde”. Sino a poco tempo fa, gli Alcest erano noti per essere il progetto solista di Neige, membro dei black metallers Peste Noire e Forgotten Woods, ed erano devoti ad un sound malinconico, ma comunque di chiara matrice black metal, ispirato soprattutto a primi Burzum e Ulver. Con questo primo full-length, che arriva nei negozi ad un paio d’anni di distanza dalla pubblicazione dell’EP “Le Secret”, il musicista francese ha però cambiato quasi completamente le carte in tavola, mettendo in disparte le radici black metal e lanciandosi a capofitto in territori shoegaze, acoustic pop e ambient. Come dicevamo, al “metallaro” medio una proposta del genere potrà quasi apparire come una novità assoluta, ma siamo invece certi che coloro che avranno avuto modo di ascoltare almeno una volta nella vita i lavori di band come Slowdive, My Bloody Valentine e Red House Painters non faranno fatica a riconoscere le sonorità con cui il buon Neige ha deciso di cimentarsi in questa occasione. Insomma, non si può certo dire che il progetto Alcest si sia mosso in una direzione del tutto originale. Se è vero infatti che certe atmosfere, alcune ritmiche e il muro di chitarre distorte posto in sottofondo alla maggior parte dei brani del platter rimandano piuttosto palesemente agli Ulver di “Bergtatt” – e quindi alle origini black metal del nostro – praticamente tutte le restanti soluzioni di chitarra, le melodie e le linee vocali appartengono in tutto e per tutto alla scuola shoegaze. Poco male, comunque… lungi infatti da noi incentrare tutta la recensione sul fatto che gli Alcest siano o meno originalissimi. Al contrario, ci interessa sottolineare come, nonostante tutto, “Souvenirs D’un Autre Monde” sia un lavoro decisamente valido! Perchè, al di là del fatto di essersi sfacciatamente ispirato ai grandi nomi dello shoegaze e ai Red House Painters (questi ultimi omaggiati soprattutto nella magnifica “Ciel Errant”), Neige dimostra in tutte le sei tracce di questo lavoro di possedere vagonate di ispirazione e classe. Non c’è una composizione poco convincente in “Souvenirs D’un Autre Monde”, nè un singolo passaggio a vuoto. Durante l’ascolto ci si imbatte soltanto in strutture studiate magnificamente e melodie bellissime, che suscitano emozioni positive ed evocano paesaggi incantevoli e ricordi sereni, proprio come certe trame di Klimt 1918 e Novembre, tanto per citare due band forse più familiari ai lettori. La Prophecy Productions ha definito “Souvenirs D’un Autre Monde” “il trionfo della primavera sull’inverno”: siamo ormai a settembre, ma non potremmo essere più d’accordo.