6.5
- Band: ALCHIMIA
- Durata: 00:49:03
- Disponibile dal: 21/04/2017
- Etichetta:
- Buil2kill Records
- Nadir Music
- Distributore: Audioglobe
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Dietro al progetto Alchimia si cela Emanuele Tito, cantante, compositore e chitarrista che giunge al suo debutto discografico, coadiuvato da alcuni ospiti, che l’hanno supportato nel lavoro in studio. Troviamo Fabio Fraschini (Novembre, Arctic Plateau) al basso, Gianluca Divirgilio (Arctic Plateau) alla seconda chitarra e David Folchitto (Stormlord, Novembre) alla batteria. La proposta del musicista partenopeo è un interessante incontro tra gothic metal e folk, con un continuo alternarsi di momenti delicati ed avvolgenti a passaggi più intensi e rabbiosi dalle tinte death. Particolarmente azzeccata, poi, l’atmosfera mediterranea che traspare nell’opera, un’aria che profuma di salsedine e di terra, che parla del mare, delle scogliere e delle radici dei popoli che la abitano. Non a caso, i pezzi più riusciti sono proprio quelli dove questa componente è predominante, come “Lost”, “Whisper Of The Land” o l’eccellente “Waltz Of The Sea”. Quest’ultima, in particolare, si regge su un ottimo lavoro alle chitarre acustiche e il tempo di valzer che si adatta benissimo alle atmosfere del brano. Per contro, quando “Musa” scopre le sue carte più aggressive, il risultato non appare altrettanto convincente: in primo luogo, infatti, ci sembra che la produzione non esalti questa componente, penalizzando le chitarre elettriche; inoltre questo aspetto del sound del progetto Alchimia è anche quello meno personale, più legato a stilemi ascoltati in primis dai già citati Novembre. Le composizioni, in questi casi, non sono di scarsa qualità, e non mancano capitoli interessanti come l’iniziale “Orizzonte”, esempio perfetto dello stile di Emanuele Tito, oppure “Exsurge Et Vive (Alchemical Door)”, con la sua battagliera invocazione in latino. Tuttavia in alcuni brani si sente ancora una certa mancanza di maturità che, ne siamo certi, saprà migliorare nei prossimi lavori targati Alchimia. Se talvolta, infatti, un voto positivo, ma non eccelso, potrebbe indicare un limite oggettivo, difficile da superare, nel caso di “Musa” significa semplicemente che le basi sono solide, il progetto convincente e serve solo il tempo necessario per far affiorare ciò che ancora non è pienamente a fuoco.