7.5
- Band: ALGEBRA
- Durata: 00:42:44
- Disponibile dal: 19/09/2022
- Etichetta:
- Unspeakable Axe Records
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A coloro che, il prossimo 18 ottobre, si recheranno presso il Legend Club di Milano per vedere in azione i Vektor (e pure i Cryptosis), suggeriamo di anticipare il loro arrivo al locale meneghino così da poter buttare un orecchio agli Algebra, interessante quartetto svizzero, chiamato ad aprire i battenti della serata made in thrash. Con il qui presente “Chiroptera”, infatti, la band di Losanna giunge a quota quattro alla voce album sfornati e, fattore più importante, aumenta ulteriormente il grado qualitativo della sua proposta. Un compatto e tecnico di thrash metal, capace di unire, lungo un’immaginaria linea sonora, la piccola nazione del centro Europa, con la ben più estesa terra degli Stati Uniti. Riffoni in serie dalle tinte slayeriane si insinuano con gaudio tra i ritmi più articolati e suggestivi trasudanti Coroner, e non poteva essere altrimenti. Se a tutto ciò aggiungiamo la voce e grezza, dai caratteri crossover di Ed Nicod il gioco è fatto: “Chiroptera” risalta proprio per la sua versatilità ed efficacia, spalmata lungo tutti gli undici brani in scaletta. Quarto lavoro che manifesta la continua crescita di un gruppo che, per paradosso, ha cambiato ben tre-quarti della formazione, con il solo Nicod ad aver mantenuto il proprio ruolo di cantante e chitarrista. Con lui ora, Florent Duplyer alla batteria, Nick Abery alla sei corde e l’ex Entombed ed Entombed A.D. Victor Brandt, attuale bassista nei Witchery.
Brani come “Kleptomaniac” (la migliore per chi scrive), “Constricted” o la conclusiva “The Great Deception”, esaltano le qualità tecniche dei quattro interpreti, bravi a mischiare gli ingredienti messi a disposizione da un passato glorioso, ripresi con parsimonia ed ispirazione. Ritmi che viaggiano cattivi e spediti prima di bloccarsi in stacchi più ragionati e ariosi, in attesa dell’irruzione vocale dello stesso Nicod il quale, doveroso sottolinearlo, ha migliorato il suo modus operandi, riuscendo a donare maggior vigore alla sua prestazione, rivitalizzando ancor di più ogni singolo pezzo. Velocità e tecnica che portano “Chiroptera” (copertina eccelsa ad opera di Adam Burke) a percorrere binari leggiadri, grintosi e celeri, coinvolgendo in toto l’ascoltatore, salvo una fase di stanca e meno frizzante posta all’inizio della seconda parte dell’album. Come i chirotteri (pipistrelli per gli amici), hanno tutt’oggi connotati diversi tra le varie culture (sacri per quella orientale, diabolici per quella cristiana, tanto per fare un esempio), così il nuovo dell’act elvetico ha l’abilità di cucire insieme più trame strumentali ed emotive; emozioni disparate ed intime, sfociate dall’esperienza pandemica che ha colpito l’intero mondo negli ultimi due anni. Da qui il rinnovo a fare un salto anticipato all’appuntamento del prossimo 18 ottobre, in modo da entrare in aula per primi ed assistere ad un’intrigante lezione di… Algebra.