6.5
- Band: ALICE COOPER
- Durata: 00:39:31
- Disponibile dal: 20/11/1973
- Etichetta:
- Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Nel 1973 gli Alice Cooper hanno raggiunto ogni traguardo possibile: hanno piazzato una manciata di singoli di successo nelle classifiche, i loro album sono dischi di platino, addirittura “Billion Dollar Babies” aveva raggiunto il primo posto nei mercati più importanti del mondo, quello statunitense e quello inglese. Il rovescio della medaglia, come spesso accade in questi casi, è che i cinque ora non hanno più fame. La band non se la sente più di raccogliere su di sé la rabbia, la violenza e il disagio di una generazione, Alice preferisce girare campi da golf, prendendo le distanze dal suo personaggio, evitando quella sovrapposizione totale vista solo un paio d’anni prima, e anche il resto della band sembra più interessata a godersi il relax dato da un conto in banca che ha superato qualsivoglia aspettativa, piuttosto che fare a pezzi il mondo con chitarre, basso e batteria. Gli Alice Cooper, insomma, non hanno più nulla in comune con il proprio pubblico.
Quando arriva il momento di registrare il nuovo album, “Muscle Of Love”, l’idea di tutti è quella di fare un album più rilassato, quasi a controbilanciare la pressione di dover dare un successore all’inarrivabile “Billion Dollar Babies”. I musicisti raccolgono le varie idee, ma si capisce subito come le cose non stiano andando per il verso giusto, tanto che lo stesso Alice Cooper, nella sua autobiografia, finirà per rinnegare “Muscle Of Love”. D’altra parte nella testa di Alice l’idea di un percorso come solista ha già iniziato a farsi strada e anche gli altri membri vorrebbero provare a fare qualcosa al di fuori della band. Glen Buxton, invece, pur essendo accreditato ancora come parte degli Alice Cooper, di fatto non parteciperà alle registrazioni di “Muscle Of Love”, venendo sostituito da Dick Wagner e Mick Mashbir. Non stupisce quindi, date le premesse, come “Muscle Of Love” finisca per essere un album fondamentalmente deludente, in cui fanno capolino solo dei bagliori della grandezza di una band che, da “Love It To Death”, non aveva ancora sbagliato un colpo. Non va sottovalutato, in questo senso, un altro fattore determinante: “Muscle Of Love” è il primo album registrato senza la collaborazione di Bob Ezrin. Il produttore, infatti, accreditato ormai nel gotha dei maggiori produttori sulla piazza, è impegnato a produrre l’eccezionale “Berlin” di Lou Reed e al suo posto subentrano Jack Douglas e Jack Richardson, lo stesso Richardson che si era rifiutato, a suo tempo, di produrre “Love It To Death”, affibbiandolo al giovane ed inesperto Ezrin. Ora gli Alice non sono più dei signori nessuno e Richardson resta un eccellente professionista, ma l’alchimia non è la stessa scattata con Ezrin: i due nuovi produttori, infatti, hanno tutte le conoscenze tecniche, ma non riescono a dare una visione alla band, limitandosi a registrare quello che il gruppo propone.
Il risultato finale, dunque, è un lavoro che potremmo quasi definire pop-rock: ben suonato, ben prodotto, con melodie anche efficaci, ma totalmente privo di quel senso di pericolosità, di quella atmosfera sinistra che aveva fatto la fortuna di Alice Cooper. Lo spirito della Strega, qui, non c’è. Sarebbe però ingeneroso definire un disastro un album come “Muscle Of Love”: “Teenage Lament ’74” mostra un eccezionale gusto melodico, guadagnandosi la palma di brano migliore del lotto; “Crazy Little Child”, con i suoi fiati e il suo ondulare blues sembra strizzare l’occhio alla scena musicale di New Orleans; mentre la title track riesce a riportarci qualche sprazzo dell’energia di un tempo. Degna di menzione, infine, “Man With The Golden Gun”, canzone composta per l’omonimo film di James Bond, rimasta però fuori dalla colonna sonora perché consegnata troppo tardi!
Dal punto di vista economico, il disco non va male, raggiungendo una dignitosissima decima posizione della classifica di Billboard, anche se grossa parte del successo dell’album va verosimilmente accreditato al traino di “Billion Dollar Babies”. “Muscle Of Love”, però, contribuisce a mettere in chiaro una cosa: per gli Alice Cooper è arrivato il momento di voltare pagina.