5.5
- Band: ALICE COOPER
- Durata: 00:34:51
- Disponibile dal: 30/06/1981
- Etichetta:
- Warner Bros
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Ricaduto pesantemente in un circolo vizioso fatto di alcool e droghe, nel 1981 Alice Cooper si trova in una situazione quasi paradossale. Da un parte, infatti, il cantante si è ritrovato ad inanellare una serie ormai sostanziosa di fallimenti discografici, quantomeno in termini di vendite, se non di qualità; ma dall’altra, il suo personaggio è diventato ormai talmente iconico da permettergli di rimanere comunque sotto i riflettori. Pur avendo ormai una credibilità musicale molto ridotta, Alice si mette dunque al lavoro per un nuovo capitolo della sua discografia, mettendo in piedi una nuova squadra: prima il chitarrista Mike Pinera, che Alice conosceva fin dagli anni Settanta e che l’aveva accompagnato nel tour di “Flush The Fashion”, poi il tastierista Duane Hitchings ed infine il produttore Richard Polodor. Il cantante, intanto, cerca di costruire per sè una nuova immagine: scavato, quasi scheletrico, Alice accentua ulteriormente i suoi tratti con un trucco pesante, sbavato e capelli arruffati, attorniato da un manipolo di musicisti in tenuta militare. Nasce da questa ispirazione “Special Forces”, un album che prosegue nella ricerca di sonorità a metà strada tra il rock e la new wave, ma che non riesce minimamente a restituirci la grandezza di un artista ormai troppo impegnato a combattere i suoi demoni. “Special Forces” è un brutto album, senza troppi giri di parole, e se in altre occasioni la scarsa ispirazione di Alice è stata quantomeno mitigata da un team di professionisti e amici, in questo nuovo lavoro anche il contributo delle altre parti in causa è ridotto al minimo sindacale. Un pezzo decente, “Who Do You Think We Are”, che quantomeno mostra un po’ di verve; una cover nemmeno tanto riuscita di “Seven And Seven Is” dei Love; una nuova versione della vecchia “Generation Landslide” messa lì quasi per fare massa; e per il resto un ammasso di canzoni abbozzate, perse tra riff senza mordente e sintetizzatori invecchiati male. Comprensibilmente, “Special Forces” si rivela essere un flop ancora maggiore rispetto ai precedenti, non arrivando nemmeno a comparire nella top 100 di Billboard, primo caso nella carriera di Alice Cooper dai tempi lontani di “Easy Action” e “Pretties For You”. Il cantante darà la colpa dell’ennesimo insuccesso alla scarsa promozione della Warner, ma la realtà dei fatti è che “Special Forces” rimane un album anonimo, finito non a torto nel dimenticatoio e che difficilmente vedremo protagonista di una rivalutazione tardiva.