7.0
- Band: ALICE COOPER
- Durata: 00:52:45
- Disponibile dal: 13/09/2011
- Etichetta:
- Bigger Picture
- Distributore: Universal
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Trentacinque anni fa Alice Cooper abbandonava la sua storica band per dar vita al primo vero lavoro solista della sua carriera, “Welcome To My Nightmare”, divenuto uno dei lavori più importanti ed apprezzati in ambito rock, grazie all’originalità ed alla capacità di amalgamare musica e teatralità in una sorta di musical onirico in cui il buon Alice raccontava gli incubi del giovane Steven. Come molti suoi colleghi, anche Vincent Furnier ha voluto dare un seguito alla sua opera più famosa e, insieme allo stesso compositore/produttore del primo episodio (Bob Ezrin), il nuovo “Welcome 2 My Nightmare” vede la luce. Sin dalle prime note del brano lento iniziale, “I Am Made Of You”, si respirano le stesse sonorità settantine su cui fu concepito il precedente capitolo. Gli incubi di Alice, trantacinque anni dopo, sono cambiati, non vengono più rappresentati dalle paure della mente innocente di un ragazzino, ma assumono connotazioni più concrete verso tematiche come la tecnologia, o l’odiata musica disco, qui citata nel brano “Disco Bloodbath Boogie Fever”. La matrice musicale predominante è il rock anni Settanta figlio dei cantautori rock e di band come i Rolling Stones. Mick Jagger e compagni sono stati grande fonte di ispirazione per la realizzazione di questo disco, non a caso il primo singolo “I’ll Bite Your Face Off” possiede una fortissima impronta del sound creato da Keith Richards. “A Runaway Train” dà un tocco di energia all’ascolto grazie ad un’incalzante batteria sorretta da riff semplici, ma efficaci. Si prosegue con “Last Man On Earth”, brano con cui veniamo catapultati nella dimensione classica del musical più tradizionale. Da citare la toccante ballad “Something To Remeber Me By”, che richiama certe melodie proposte nel primo “Welcome To My Nightmare”, mentre con “What Baby Wants” Alice mostra il suo lato più commerciale e radiofonico (non a caso appare la pop-star Ke$ha, in veste di special guest). Tanto per dare un ulteriore tocco nostalgico, su tre brani appaiono i vecchi membri “originali” Denis Dunaway, Michael Bruce e Neal Smith che, con l’aiuto del chitarrista Steve Hunter, svolgono in modo ottimale il loro ruolo. “Welcome 2 My Nightmare” è un disco per certi versi solare e divertente, positivo se vogliamo, ma sembra quasi una creatura a sé stante e distaccata dal suo predecessore. Mancano le atmosfere oniriche, quella sensazione di trovarsi all’interno di un incubo e di esplorarne ogni sua forma. Cooper ha indubbiamente rischiato nel proporre una lavoro così legato alle sonorità degli anni Settanta, purtroppo non è riuscito a ricreare quei momenti unici e magici derivati dall’ascolto del suo primo incubo. Indipendentemente da questa mancanza, “Welcome 2 My Nightmare” è un disco di indiscusso valore che si ascolta con grande piacere, da un artista geniale come Furnier non ci si può aspettare musica banale, ed ancora una volta i fan non rimarranno delusi.