5.0
- Band: ALICE COOPER
- Durata: 00:32:25
- Disponibile dal: 25/08/1982
- Etichetta:
- Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Terminato il tour di “Special Forces”, con alle spalle un pesante flop commerciale, Alice Cooper non può concedersi un attimo di riposo. La Warner, infatti, spinge per riportare al più presto il cantante in studio, nella speranza di recuperare vendite e passaggi radiofonici. Questa volta il team creativo, per la parte musicale, è formato principalmente dal chitarrista John Nitzinger e dal bassista Erik Scott, ma l’ispirazione è ormai ridotta al lumicino. Stremato dal tour e dai continui abusi di alcool e droghe, Alice realizza per la seconda volta un album terribile, privo di mordente, con pochissimi spunti interessanti e realizzato senza grande interesse da tutte le parti in tavola. Giusto per fare qualche esempio, il produttore doveva essere inizialmente Richard Polodor, il medesimo di “Special Forces”, ma la partnership finisce per sfumare per divergenze artistiche; anche il vecchio amico di Alice, il chitarrista Dick Wagner, inizialmente coinvolto nelle sessioni di registrazione, abbandona in corso d’opera, e i lavori continuano a singhiozzo, con canzoni che vengono composte in fretta e furia direttamente nei costosi Cherokee Studios, in California.
Musicalmente “Zipper Catches Skin” continua a mescolare hard rock e new wave, con uno stile più diretto e grezzo rispetto al suo predecessore e una scrittura lineare e semplice. Pochi gli episodi minimamente interessanti o degni di nota, giusto “Make That Money (Scrooge’s Song)” ci riporta qualche sprazzo di luce del passato, per un brano che, non a caso, è firmato proprio da Cooper e Dick Wagner. Il resto alterna composizioni brutte e banali ad altre che, nelle migliori ipotesi, mostrano qualche buona idea rimasta appena abbozzata (“I Better Be Good”). Anche dal punto di vista dei testi, si rimane sconcertati nel vedere come una penna arguta come quella di Alice, che in passato aveva scavato negli abissi più aberranti dell’uomo e della società, si riduca a scrivere canzonette dedicate a Zorro (!).
Una volta raggiunti i negozi, “Zipper Catches Skin” riesce a fare anche peggio di “Special Forces”, non arrivando nemmeno a comparire nella top 200 di Billboard. Certificato l’ennesimo insuccesso, l’etichetta non ci prova nemmeno ad investire soldi in un tour di supporto al disco, rimandando tutti casa. Senza un disco da promuovere dal vivo, con una carriera ormai allo sfascio e una condizione psico-fisica sempre più precaria, il cantante raggiunge qui il punto più basso della sua storia discografica. La leggenda di Alice Cooper sembra essere finita, senza alcuna possibilità di redenzione.